120 IL DIRITTO MARITTIMO DI Lyon-Caen et Renault (1) non vedono perchè si deva indurre dal silenzio delle nostre leggi di subordinare il diritto al compenso alla spontaneità dell’assistenza. L’opinione negativa si capisce facilmente con l’obiezione dell’assistenza che rientra nel servizio pubblico, anzi farebbe tutt’uno con esso. Dice a proposito il Danyon con paragone arguto : nessuno pensa a far retribuire di premio i pompieri dai proprietari dell’edificio minacciato e salvato dal fuoco (2). Secondo noi, la questione non può sorgere pel rimorchiatore privato : è PAmministrazione che compie servizio jure pubblico. Può, sì, essa dare degli ordini di soccorso, e il privato non può rifiutarsi ; ma in questo caso ordine e obbedienza sono adempimento dello stesso dovere sociale. Giuridicamente questo dovere sociale si estrinseca in un rapporto di diritto pubblico per PAmministrazione e i suoi agenti, poiché compiono un servizio ; in un rapporto di diritto privato pel rimorchiatore privato, che compirà, dietro l’ordine, assistenza, contrattando o no con la nave assistita. Per l’assistenza interamente fatta da lo Stato, il rapporto è tutto di diritto pubblico per la pretesa a compenso da parte deN’assistente; e allora si deve alla questione qui posta rispondere negativamente : l’agente che assiste in adempimento di un pubblico servizio, non può pretendere e domandare la rimunerazione di assistenza. stare efficacemente assistenza nei grandi piroscafi i quali non potrebbero essere soccorsi senza il concorso di queste imprese • A-scoli e Mowrassoiu II Commercio Marittimo pag. 780. (1) loc. cit. VI, n. 1072 bis. (2) Danyon, IV, 1383.