ASSISTENZA E SALVATAGGIO 109 regnare nelle convenzioni, donde segue che nei contratti interessati in cui l’uno dei contraenti dà o fa qualche cosa per ricevere qualche altra cosa come prezzo di ciò che dà o fa, la lesione che soffre uno dei contraenti, quando anche l’altro non avesse ricorso a nessun artificio per ingannarlo, è sola sufficiente dà sè a rendere un contratto vizioso. Perocché l’equità in fatto di commercio consiste nell’eguaglianza ; dacché questa eguaglianza è ferita, e che l’uno dei contraenti dà più che non riceva, il contratto è vizioso perchè pecca contro l’equità che deve regnare» (1). E Pothier ammette l'assistito a far ridurre dal giudice il compenso convenuto in misura eccessiva (2); e De-mogue parla della lesione in generale come dì vizio obiettivo del contratto, e non come di un vizio della volontà (3). Ma non si può conglobare queste due specie di vizi, dicendo che il contraente non avrebbe consentito, se non fosse stato sotto l’influenza e al momento del pericolo. Se questa influenza è violenza, e allora c’è nullità per questo, e la sproporzione Iesionaria tra servizio e prezzo è un di più, poiché la nullità è già incorsa per una valutazione subiettiva del consenso. Se, invece, la sproporzione è stata voluta, e. a prescindere dall’influenza del pericolo, determina la necessità dell'annullamento o della modifica ; e allora potrà produrre (e produce per legge) la sua conseguenza giuridica di annullamento o modifica, ed è come lesione obiettiva che si concreta ; e non ha che vedere col vizio del consenso, il quale non fu viziato, se volle (4). (1) Pothier, Obligationt n. 33. (2) POTMBR, loc. dt. 24. (3) Dhmooub 1, 216. (4) « La lésion apparaît comme un vice du contrat de nsture objective. Si le code en parle à propos du consentement, si les tra- • *