— 85 — confini della terra, e la causa da cui trae origine un regime di natura comunale. L’individuo, sempre collegato, predomina perchè è cellula unita ad un vastissimo accentramento d’oltremare, e s’impone non soltanto con la forza, ma perchè con l’utilità propria fa anche quella degli altri (1). La penetrazione del cittadino veneziano, anche nei ricchi centri dell’Oriente, è dominata dal concetto di poter agire con la massima libertà, di poter serbare la massima libertà di movimento alle proprie intraprese, di poter vivere secondo un regime il più possibile indi-pendente di personalità della legge. Anche su questa base, che ovunque rendeva agevole l’affermazione coloniale di Venezia entro l’àmbito di domini stranieri, si fondava, se non sempre immediatamente, la preponderanza della Repubblica. La concessione territoriale non è lo scopo primo dei piccoli nuclei che i flotti delle galee veneziane vivificano di tempo in tempo; lo scopo primo è poter vivere anche entro (non sotto) un altro dominio. Ove si nega tale penetrazione pacifica ed ove si sovvertono, in seguito alla pressione di concorrenze europee, gli antichi privilegi di libertà, ivi la forza e l’audacia delle genti marine conservano ad altro titolo ciò che ad esse si vuole strappare. La colonia non è, dunque, la terra; è l’uomo, sono gli uomini che vogliono essere attivi. Tutelare tale vita è lo scopo primo non solo della colonia, ma della madre patria, mentre la base della colonizzazione si costruisce pure con l’agevolare e « permettere » la libertà veneta nel commercio principale. Ma a che cosa conduce, dunque, tale libertà ? Ad una progressiva valorizzazione, se il nucleo coloniale è posto di fronte ad una società lata e dispersa sulla terra, e ad una consimile valorizzazione anche nei confronti di una società accentrata, che vede, nel nucleo, un caposaldo organico ed integro per la esportazione di alcuni pregiati beni. Non servono gli uomini isolati, anche per le genti straniere, ma coloro i quali sono avvinti da una collaborazione la quale permette una funzione sicura, da esse preferita, al nucleo o alla città coloniale. Qui si delinea la genesi dei famosi quartieri, i cui limiti serravano uomini, tra loro avvinti per dare capacità, robustezza, funzione ad un accentramento che diveniva spesso un caposaldo per il bene delle stesse popolazioni d’oltremare. Il senso della libertas, che significava agire da sè serbando la propria indipendenza, lo stesso senso della libertas che in Italia creava (1) Nei tempi della decadenza economica veneziana un Sultano d’Egitto esclamerà: « Voi veneziani non fate più nulla per la prosperità del mio paese ».