XII zione veneziana. Essi ebbero una visione veramente romana dell’unità metropolitano-coloniale. Colonia fu per i veneziani una funzione metropolitana, come le città coloniali furono per essi non una parte secondaria, ma la parte principale di un saldo ed unitario assetto politico. Il senso dispregiativo, assai criticabile del resto, di qualche uomo moderno verso la colonia fu ignoto al veneziano che non riuscì a vedere, per secoli, nell’assetto coloniale una espressione subordinata di dominio. Guidati da quel saldo filo conduttore dell’economia che è la volontà umana, creatrice degli eventi sia nel benessere come nel dolore, i veneziani hanno costruito un dominio oltremarino che resta imperituro nella storia del mondo. Venezia antica però nelle terre d’oltremare è stata più forte di quello che ancora comunemente si dice o si scrive. L’uomo moderno, sospinto dall’eccesso della popolazione mondiale, enormemente cresciuta, travolto dall’ impetuoso sviluppo della macchina e dalla concorrenza, è sopraffatto dall’idea dell’importanza del territorio; ma anche nello scrivere la storia medioevale qualche studioso d’oggi è tratto a valutare dalla estensione della terra la fonte prima della potenza di uno Stato. Bisogna arrestare però questa tendenza che arbitrariamente demolisce e riduce, con l’importanza della storia economica comunale, la grandezza della storia medioevale italiana, storia predominante perchè soprattutto cittadina e nella penisola italiana e nelle terre d’O-riente. L’assetto oltremarino veneziano è stato, pur quasi senza terra, specie nell’epoca centrale del suo sviluppo, di una saldezza e di una imponenza che, in proporzione ai mezzi di allora, rimangono forse insuperate. L’interesse della scienza straniera, non sempre benevola, diretta a conoscere i metodi di governo della Repubblica di Venezia in Levante, è oggi vivo, e costituisce un segno indiretto del valore di una organizzazione giuridico-economica, costituisce un sintomo dell’importanza di uno studio nel campo più vasto della storia giuridica europea. La scienza storico-giuridica italiana ha oggi gravi e grandi compiti. Deve rettificare molte posizioni, deve ricostruire, deve dare il suo valido contributo al giovane e sempre più importante diritto coloniale moderno. Anche la scienza giuridica coloniale italiana poche volte si è diretta allo studio critico degli ordinamenti d’oltremare che rappresentano V espressione forse più alta del genio giuridico delle nostre Repubbliche marinare. Bisogna che questa scienza proceda pure