— 21 Anche in questo rapporto economico Venezia, lo ripetiamo, realizzava un confronto, perchè in effetto il monopolio dell’accentra-mento, intensamente conservato comunque e dovunque, portava al monopolio monetario, quanto a dire al monopolio del bene mobile più prezioso perchè originariamente ottenuto per mezzo d’un lavoro oltremodo intenso. Se noi ora guardiamo ai margini di questa potenza economica veneziana, dobbiamo riconoscere come potessero spesso sussistere numerosi popoli tributari economicamente (e quindi politicamente) di Venezia pel fatto stesso che pochi mercanti si fossero recati a contatto di società ristrette europee e si fossero recati oltre le rive, ad esempio, della Siria, della Palestina, dell’Egitto, e come si allargassero gli orli di un impero commerciale, tanto più redditizio quanto più marino ed antiterriero, estesissimo nello spazio, ma realizzato con mezzi modesti, dominato da un sistema che vorremmo oggi chiamare avaro di uomini, audace sui mari, prudentissimo sulla terra (1). Perchè lo Stato veneto si rivela antiterriero e sente l’influsso della ricchezza prodotta dalle attività principalissime della maggior parte dei suoi cittadini, si comprende come l’imposta indiretta costituisca il tipo di imposizione principale conservato tradizionalmente anche più tardi (2). 4. — Il fenomeno coloniale veneziano è legato indissolubilmente al fenomeno comunale della sponda orientale adriatica, alle città della Dalmazia, che divengono, in processo di tempo, non delle semplici colonie venete, ma il braccio destro dell’espansione coloniale della Serenissima. Gli accentramenti demografici si rivelano in Dalmazia, terra di Comuni, contemporaneamente alla primissima epoca veneziana, assumendo progressivamente un’importanza di grande rilievo nella storia medioevale e nella storia della legislazione statutaria. La Dalmazia bizantina collega le sue città, quasi con un margine gigantesco, a Venezia, formando un blocco compatto di accentramenti nati, sorti e sviluppati, fronte alle popolazioni barbariche, per la conquista della libertà economica e giuridica sulle rive del Golfo ve- (1) Diceva Marín Sañudo: « In illis partibus orientalibus pene soli tuebantur non modo sua, sed etiam aliena ». Venezia preannuncia e fonda, come meglio vedremo in seguito, fin dagli inizi della sua vita, quel tipo principe di colonizzazione che verrà seguito con fortuna dallTnghilterra e dall’OIanda. Il Dandolo diceva che Venezia ebbe a volere i popoli piuttosto amici che sudditi, scali al suo traffico, anziché ampli domini, e sempre libero il mare. (2) Lo spirito tradizionalista di Venezia, più intensamente serbato nel secolo XV, ed il senso storico che di sé alimenta tutto l’organismo politico, rappresentano le due potentissime forze conservatrici della libertà economica, politica, giuridica di Venezia, che diviene conservatrice perchè sopraffatta.