_ 4 — i primi ostacoli, da una virtù colonizzatrice innata, che si svolge e conquista non attraverso trasformazioni e trapassi, ma attraverso un’opera nuova, proprio innanzitutto creata nella futura città dominatrice di mari. Ma il fenomeno dell’assorbimento si riconnette alla fase di accentramento, manifestazione più intensa, che crea, accanto alla salda città, un governo unitario predominante, che pianta, maturate quasi le parti dell’organismo, il fondamento dello Stato veneto, retto dall’autorità dogale. Sono ancora infatti successivi accentramenti di popolazione che dànno il crisma al primissimo Stato veneto, densamente popolato nelle brevi tracce del suo territorio, formato da isole e lembi di terra, lanciato, per una suprema necessità di vita, a muoversi, a stringere traffici, a spostare oltre il mare l’asse dello Stato, volto quasi naturalmente ad una colonizzazione (1). Sono gli scopi più vasti — determinati dalla tutela del commercio, da una difesa più pronta e dalla necessità di premunirsi contro pericolose sedizioni interne, le quali ostacolano l’accentramento generale a vantaggio di accentramenti particolari, più rapidamente e potentemente sviluppati attorno a qualche tribuno ed a danno correlativo dell’equilibrio e dell’immanente interesse comune (2) — che impongono e provocano quel movimento intento a dare maggiore unità d’indirizzo allo Stato nascente, i cui compiti, già vasti, superano decisamente i brevi confini segnati dalle acque per estendersi ovunque il cittadino veneto traffichi colle navi. Coll’istituzione del Dogado si salda, infatti, quel nucleo veramente originario di cittadini attorno al quale si serrano successivi accentramenti di popolazione. Ma con la perseguita rigida tendenza accentratrice si attuava allora, in maniera mirabile, la formazione non solo del fenomeno urbanistico, ma anche e sopratutto di quello incipiente metropolitano (3), che innalzava Venezia, con rapido progresso, verso una decisa supremazia sulla società lata e dispersa della terra. 2. — Il terzo principio fondamentale è quello del distacco dalle istituzioni fondiarie. pastores et latruncoli inchoasset » (De Gestis veri.). Altrove: « multum tamen repentino euismodi Urbis Venetiarum incremenum ». (1) Il Tentori (St. ven. Ili, 135) parla del prodigioso numero degli abitanti dell’estuario ai quali, se fossero rimasti colà, « sarebbe riuscito di sommo incomodo il conservarsi ». (2) Marin Sanudo. (3) Cfr. Maranini G., La costituzione di Venezia dalle origini alla serrata del Maggior consiglio, Venezia, 1927: «Si rendeva necessario l’accentramento cittadino mentre si accelerava la formazione del fenomeno non solo urbanistico, ma, più propriamente, metropolitano ».