Nella attuazione di questi quattro presupposti, nella celere, ardita, piena realizzazione di questi principi, che assumono l’importanza di principi basilari del diritto veneto, sta segnata la prima fortuna di Venezia, nascente Comune verso il settentrione d’Italia, dischiuso, e prima e dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente (476), sopratutto alla penetrazione delle forze germaniche. Nell’aver con mezzi rigorosi portato decisamente a compimento e rigidamente osservato, dopo una geniale valutazione, tali principi, sta segnata una ragione di quella supremazia politica, che fece di Venezia, in progresso di tempo, non un centro soltanto della vita dellTtalia settentrionale, ma un centro della politica europea (1). La fase di assorbimento si delinea efficacemente prima dell’epoca e contemporaneamente all’epoca del Tribunato Veneto (456-679) con un processo non immediatamente accentratore ma particolare che, in un primo tempo, conduce ad un assetto federativo, su cui però prendono sempre maggiore preponderanza un organo centrale, il Consiglio tribunizio, ed un organo generale, la condone veneta, formata dalle persone che, per la loro capacità, i loro possedimenti, le loro mansioni, hanno una preponderanza nell’economia dello Stato (2). Concione popolare, quest’ultima, ma formata da elementi scelti e nobiliari, attiva propaggine di altri tempi, che iniziano la costruzione dello Stato veneto con mezzi limitati, ma con una genialità politica audace ed una attività sorprendente, mai superata forse nella storia dei popoli. Il fatto, anzi, dell’esistenza di questa prisca formazione, animante il nucleo primitivo dello Stato veneto, e del predominio di questo nucleo centrale nobile ma ritornato popolo, rappresenta una delle basi su cui prende sviluppo la genesi costituzionale dello Stato veneto anche nei confronti della colonizzazione, indissolubilmente legata alla nobiltà veneziana ed ai primissimi accentramenti cittadini (3). L’incremento demografico nei primissimi tempi è rapidissimo, scelto, famoso (4), favorito e rafforzato dalle ricchezze mobiliari dei primi fondatori, da una direttiva unitaria e collaborativa che vince (1) Centro della politica europea la definisce il Thomas. La realizzazione tenacemente perseguita degli scopi proposti, favorita dalle condizioni territoriali e geografiche che verremo ad esaminare, porta immediatamente, o quasi, Venezia ad assumere una posizione preminente. Il Denina affermava che « il paese dei Veneti parve destinato fino dalle età più remote ad avere sorte diversa dalle altre provincie dellTtalia e del Mondo ». (2) Cfr. Tentori, Storia veneta, v. III, pag. 106. (3) Il Cardinale Contàrini diceva: « Sapienter a maioribus nostris cautum est, ne universus populus, potestatem habeat in hac República, quam longe optimam vo-luerunt ». (4l II Biondo così scrive: « Erat is annus conditae Urbis Venetiae LX, ad quem jam mirabile acceperat incrementum, utpote quam viri nobiles atque ditissimi, non