XVI LA COLONIZZAZIONE TERRIERA VENEZIANA ED IL REGIME DI SCAMBIO MODERNO. 1. Considerazioni. - 2. I regimi in colonie ad economia territoriale poco sviluppata. - 3. L’accentramento veneziano e la colonizzazione terriera moderna. - 4. La « città » coloniale nell’economia moderna. 1. — La colonizzazione terriera di Venezia nelle regioni del Levante ed il processo legislativo che la regola rappresentano materia per un’indagine di notevole interesse. Se si volesse sinteticamente definire il carattere della colonizzazione terriera di Venezia, si potrebbe dire che essa non ebbe mai a rivelarsi « isolata », ma ebbe a rivelarsi sempre connessa al fenomeno cittadino, sempre indirizzata al grande corso marino. Quando si rende viva la necessità di colonizzare la terra, Venezia intende che coloro i quali sono chiamati a coltivare le terre vengano guidati dalla città, il ganglio con cui essa opera sulle terre marginali del Levante. Per raggiungere tale scopo è necessario che la sovranità sulla terra sia assoluta, e che la concessione della terra ai lavoratori non sia gratuita. Quest’ultima condizione crea un vincolo tra lavoratore ed ente che ha concesso la terra; modera il fenomeno decentratore connesso alla coltivazione della terra, favorisce gli accentramenti nell’àm-bito della stessa, proporziona la terra agli uomini che la debbono coltivare, impedendo pericolose dispersioni o sfruttamenti incompleti. Alvise Mogenico, che, nel 1711, scorgeva l’utilità di chiamare molte persone perchè lavorassero i terreni concessi nel Levante (1), ci ha dato ben più moderni ed audaci insegnamenti. A controbilanciare l’economia territoriale animata da Turchi egli affermava che sarebbe stata buona economia conservare i beni mettendovi « qualche aggravio » per valorizzarli (2). « Questo sarà — egli affermava — il più accertato espediente (1) Arch. Stato Venezia, Relazioni, b. 75: « ...introdurre nuove genti che lavorino li terreni concessi, sarà il massimo interesse del Principato... ». (2) Arch. Stato Venezia, Relazioni, b. 75: «...buona economia conservare i beni, o metterci qualche aggravio... ».