— 17 — zava, in sostanza, fin dagli inizi uno Stato semplicemente e puramente di uomini, innalzando l’elemento umano al massimo grado, per trascurare, proporzionatamente, ogni elemento territoriale e fondiario. Il territorio del Comune veneto veniva scelto su poche terre fangose, da dove nulla si estraeva : ma su cui alcune attività umane creavano più tardi un distacco di ricchezza ben presto famoso nella storia mondiale (1). Ma guai se ci fermiamo a considerare solo Venezia città, sorgente e foce d’una sola via maestra! L’intensità dell’accentramento doveva proporzionarsi agli scopi di un Comune che non operava entro i brevissimi confini della sua città capitale: il controllo di questa forza, Velemento moderatore che segnava il grado, era il mantenimento del grado della « libertas » del cittadino, più che metropolitano, coloniale. Giuridicamente è la « libertas » coloniale che delinea, infatti, l’elemento d’equilibrio dello Stato veneto, nei confronti del fenomeno accentratore, tanto più in isviluppo, quanto più agli inizi. D’altro lato, questo movimento di passaggio entro la città subisce sempre la prevalenza del fenomeno accentratore metropolitano, che si dimostra la chiave di volta nel processo giuridico di nazionalizzazione interna, potentemente sostenuta dalla nuovissima economia, alla quale si sottoponeva allora l’individuo varcando le acque che dividevano Venezia dal continente. Come realizzare poi, ancor più, questa colonizzazione accentrata ? Con un sentimento altissimo di reciproco aiuto ed una comprensione coraggiosa, leale ed ideale del bene comune. Ma, a questo punto, osserviamo quanto sopperisca la forza dell’accentramento, sviluppato dalla città messa a dura prova, subito, in questa immediata trasformazione ideale ed economica del flusso di popolazione, che doveva, magari, entrare straniera per uscire veneziana ed italiana, conservandosi estremamente veneziana nell’assetto coloniale, realizzato dalle navi, dalle società, dalle città, dalle famiglie venete, altrettanti elementi principi, mai secondari o derelitti, del Comune (2); perchè, se la « libertas » era uno dei più alti fondamenti della nazionalità veneziana, volere tale « libertas » sui mari del Levante più intensamente e faticosamente significava anelare an- (1) In questo senso si può dire veramente Venezia uno « Stato umano ». (2) Nel primo periodo della colonizzazione veneziana la parola « metropoli » va infatti intesa nel senso di « centro di raccordo », non di città prevalente sulle altre organizzazioni coloniali che godono di altissima autonomia formando la parte eletta, animatrice dell’intero Stato. Vedremo, più innanzi, come e perchè il concetto di « colonia » si modifichi nel suo valore. 2