VI LA « SOCIETAS ». 1. Il senso della società. Le forme associative. - 2. La divisione di lavoro e la catena d’interessi. - 3. La scioltezza e l’autonomia dei nuclei minori nell’assetto coloniale. 1. — I veneziani antichi hanno avuto un senso altissimo della « societas », senso che sempre più si è radicato e diffuso seguendo l’arco ascendente dello sviluppo dei traffici. Questa qualità sociale può essere considerata sotto due aspetti : sotto l’aspetto dell’organizzazione interna dello Stato veneto e sotto l’aspetto dei rapporti esterni. Venezia costituiva, nell’arco centrale della sua espansione (1000-1300), uno Stato la cui attività prima non si localizzava in una città o anche su estesi territorii europei, ma si svolgeva oltre i mari; l'assetto generale, ma sempre interno, veneziano non era a Venezia, ma soprattutto fuori della metropoli. Se il senso della « societas » si manifesta come elemento essenziale di utilità nel Comune terrafermiero, il quale opera localizzato, esso, nel Comune marittimo, che svolge le sue attività effettuando invece un raccordo tra continenti, assume un aspetto ancora più intenso. Si tratta sì, sostanzialmente, di congiungere due economie, ma di congiungere pure opposte rive di margini terrestri tenuti da medesimi cittadini. Il sistema economico realizzato da Venezia tra Asia, Africa ed Europa è unico, integro; rappresenta una catena, i cui anelli, quando si isolano, sciolgono necessariamente l’unità dello stesso sistema sperdendone ed annullandone la funzione. Un individuo ed una società, come più società, operano proficuamente, in quanto, nello spazio, si trovino a confronto con altri individui ed altre società che precedano e seguano. Il legame si risolve quindi in un interesse proporzionatamente tanto più sentito, quanto più, tra margini lontani, operano i gruppi, appunto perchè il di-