— 168 — ropa ed ha alcuni importanti punti di raccordo sui margini italiani che guardano al Mediterraneo. Noi pensiamo allora a Genova ed a Venezia, ed è esatto. Venezia agiva da secoli su un raggio vertente allTnghilterra, era su un raggio che attraversava l’Europa, diretto all’Oriente. Per un vasto secolare spazio di tempo la potenza veneziana appariva come un mezzo prezioso di sviluppo: quanto più Venezia era congiunta con regimi di favore all’Inghilterra, tanto più Venezia si dimostrava inadatta a favorire ed alimentare Stati concorrenti del Regno inglese. L’attività marina della Repubblica era un bene per l’Europa, ma soprattutto per gli Stati che avessero saputo rendere e conservare più sciolti e stabili i vincoli commerciali con Venezia. D’altra parte, Venezia traeva un margine di guadagno superiore col commercio inglese, il cui reddito tanto era maggiore, quanto più appunto il distacco geografico ed economico, da essa colmato, era grande. Un conflitto d’interessi non poteva sussistere, specie più tardi, quando i margini italiani ancor più venivano animati dalle vie della terra. Il fenomeno di tale compenetrazione d’interessi può essere paragonato — per certi aspetti e su una scala assai diversa — a quello che si verificava in Adriatico tra Venezia ed i Comuni della Dalmazia e della Grecia, operanti, come si è già visto, lungo un medesimo raggio economico in prò della metropoli. Potenziati così i mezzi di navigazione, difesi da regimi monopolistici, l’Inghilterra procedeva trionfalmente sulle vie dei mari. Più oltre seguiremo il movimento economico-giuridico della sua vita coloniale. 2. — Tommaso Querini e Francesco Morosini osservavano nella loro tarda relazione del 1763 che nell’Erario del Regno d’Inghilterra nessuna somma entrava direttamente per imposte od aggravi dal-rirlanda, dalle colonie, dalle isole inglesi deU’America, dai paesi sudditi dell’Africa e dell’Asia. Essi scrivevano: « Ogni uno dei mentovati paesi al proprio interno mantenimento provvede col denaro ritratto dal suo distretto e disposto da quel Corpo che rappresenta la sovranità del medesimo... ». È bene soffermarci a questo punto ed osservare la genesi del-Vautonomia coloniale inglese e le sue basi economiche. Col mezzo del confronto (nave) la società industriale aderiva a società della terra disperse e rade. Il confronto era quello di una societas a massimo lavoro accentrato, con forme di societates indigene, o piccole, o disperse, caratterizzate per uno sviluppo di poco lavoro assai decentrato.