189 — Nell’età moderna, a seguire, a continuare su una fase più avanzata e più salda l’opera degli antichi accentramenti comunali sono chiamate le famose Compagnie coloniali, che hanno un’esistenza plurisecolare e possono riscontrarsi numerosissime nei principali Stati europei (1). Come agili, complessi organismi esse intessono una trama sulla quale si afferma un dominio accentrato nella metropoli, in cui abilmente, e talora esclusivamente, si concentra un fascio di domande. Noi scorgiamo infatti che il predominio metropolitano sorge da una concentrazione di domande collegate immediatamente all’economia coloniale, la quale così progressivamente si sviluppa e si rafforza. Vi è, a rigore, un problema interno di concentrazione ed un problema esterno, nei confronti delle colonie, che è veramente di direzione, direzione che si deve serbare in favore dello Stato metropolitano. Il rigoglio dell’affermazione coloniale dipende ancora da due azioni: favorire al massimo grado le domande in un punto; collegare in tale punto l’offerta coloniale, il cui sbocco, condizione del benessere coloniale, è nel potere della metropoli. Questo è un dominio politico che veramente rappresenta un riflesso di quello economico, in quanto la prosperità delle colonie è legata ad una foce che può, più o meno, essere ristretta. La foce è il punto di richiamo della linfa coloniale. Anche il grande problema di Venezia, posta di fronte alla necessità di dover impedire che la grande corrente dei traffici si dirigesse altrove invece che alla metropoli, qua e là si ripete. Bisogna impedire che l’offerta coloniale si diriga in Europa senza passare per la metropoli; ma mezzi legislativi si dimostrano prematuri quando la posizione geografica dello Stato europeo immediatamente posto sulle vie coloniali, i mezzi di navigazione, la mancanza di una temibile concorrenza rendono vitale naturalmente il complesso metropolitanocoloniale (2). Bisogna vigilare però fin dall’inizio; bisogna svolgere una azione accentratrice nelle terre metropolitane, anche se singolarmente favorite perchè circondate dal mare e tappe dei grandi cammini; bisogna perseguire una azione di massimo collegamento e di prudente accentramento economico nello sviluppo del nucleo metropolitano in colonia, nucleo che ha la funzione di raccolta e la funzione di ottenere così un valido sfruttamento delle tipiche ricchezze coloniali. (1) La Compagnia delle Indie orientali ebbe una vita di oltre due secoli e mezzo (1600-1858). La celebre compagnia delle Indie olandesi ebbe quasi due secoli di esistenza. Tra il 1599 e il 1789 si annoverano in Francia ben 75 compagnie coloniali. (2) Il testo dell’Atto di navigazione inglese diceva chiaramente che il solo vantaggio che si potesse ricavare dalle colonie d’America e dalle Indie occidentali era il monopolio delle loro importazioni ed « il trasporto delle loro esportazioni ».