— 97 — Il nucleo formato da pochi uomini veneziani, con 1 aumento progressivo del traffico, è sottoposto invece ad una evoluzione precisa e chiara di sviluppo sulla via della formazione cittadina, che praticamente si realizza anche coll’accrescersi del numero dei cittadini veneziani. Ma la genesi della città coloniale possiede una evoluzione, quindi, semplice, che rispecchia lo sforzo di pochi uomini i quali vogliono e debbono difendere la libertas economica e giuridica veneta; libertas che diviene la base costituzionale della vera e propria città coloniale, del Comune coloniale italiano, espressione agile e nuova di potenza economica nell’Oriente. 2. — Il confronto tra i primitivi nuclei veneziani e l’elemento locale è certamente tra i più interessanti. Passata la fase iniziale della penetrazione guerresca, tutto un immane movimento sembra diretto a serbare e rafforzare, con mezzi anche pacifici, le posizioni veneziane in Levante. Il mezzo è semplice: sviluppare l’interesse economico delle popolazioni indigene e locali per la vita veneziana; avvincere, quindi, l’economia indigena a quella veneziana, facendo di quest’ultima la condizione della floridezza dell’economia indigena. Per perseguire tale scopo non vi debbono essere due interessi staccati od in conflitto, ma bensì due interessi concatenati e diretti verso un unico punto. Quanto più la vita economica veneziana è immediatamente utile a quella indigena, tanto più la vita indigena si dirige ed unisce ad essa. Non è un paradosso : il concetto di fidelitas, più innanzi esaminato, qui può essere richiamato per spiegare la condizione giuridica dell’elemento indigeno che vive con i veneziani nei fondaci prima, nelle città coloniali, più tardi ,e su cui lentamente si allarga la sfera di applicazione della giurisdizione veneta. Il veneziano del 1000, se tiene le armi e non vuol essere mai disarmato perchè vuole la libertà e non la chiede, sa pure rendersi oggetto dell’interesse dei popoli ponendo innanzi il suo sistema economico od una traccia di tale meccanismo. In un’epoca in cui, per la scarsità della popolazione mondiale, il concetto di collaborazione supera il concetto puro di nazionalità, la vis attrattiva dell’interesse si dimostra assai potente ai margini della vita collaborativa di coloro che si sono conquistati, col lavoro e con la pazienza, una posizione di predominio; un alone naturale copre coloro che, indigeni, subiscono tale forza, entro i limiti del fondaco e della città coloniale, rimanendo avvinti, così, alla pura vita veneta. Quanto più l’interesse proprio dell’indigeno è veneto, tanto più egli partecipa ad una vita economica veneta che deve essere possi- 7