— 174 — valore che frena talora ingiustificate penetrazioni nell’àmbito del territorio indigeno ed un controllo più severo delle svariate società locali. Ma anche il problema del regime giuridico da applicarsi quando la colonia è composta esclusivamente di elementi metropolitani non è, in fondo, a chi ben osservi, del tutto dissimile. Noi abbiamo già rilevato che ogni regime differenziale in questo caso si dimostra inadatto. In linea teorica, un regime differenziale può trovare giustificazione in quanto esso sia il portato della speciale differente vita economica assunta dal colono. L’interesse alla scioltezza, alla funzione, alla perfezione della società metropolitana in colonia costituisce uno dei più vivi interessi dello Stato colonizzatore, il quale potrebbe tollerare leggi particolari in quanto esse siano connesse al tipo speciale di (opposta) economia della quale il colono vive. Si deve poi distinguere il colono metropolitano che agisce per il confronto e per lo scambio, da quello che agisce per animare un’economia opposta sottoponendosi direttamente ad essa. È evidente che il primo deve vivere sotto le leggi metropolitane, sotto il cui regime egli sarà in grado di svolgere la sua opera più proficuamente (1). Giova poi notare la figura di colonizzazione che è condotta ed attuata da soli elementi metropolitani. Il suo sviluppo è certo di grande interesse e ci aiuta pur esso a segnare le direttive dell’applicazione delle leggi in colonia. Talora, al primo fiotto di popolazione che raggiunge le terre d’oltremare e si stabilizza sulla terra vivendo di un’economia agricola e territoriale, succede un fiotto di coloni che attuano lo scambio tra l’economia industriale metropolitana e l’economia territoriale della colonia, organizzando e creando, si direbbe, quasi artificialmente, il confronto da noi osservato tra la società metropolitana e quella indigena (2). (1) Nel diritto coloniale veneziano il regime differenziale sui coloni metropolitani non è affatto esteso, perchè essi svolgono, per lunghe epoche, la loro attività allo scambio ed al suo perfezionamento. (2) Si badi però che ad una sistemazione teorica precisa si oppongono gravemente situazioni economiche diverse, controllabili di volta in volta, su cui prevale il fenomeno, soprattutto quantitativo, della popolazione coloniale in genere considerata. È da notarsi, ad esempio, la diversità del valore sociale individuale assunto dallo stesso colono metropolitano. Tale valore, assai alto in confronto di quello assunto dal cittadino europeo, determina l’utilità di regimi differenziali.