— 173 — tata al confronto famoso; il regime politico in tale colonia è piuttosto diretto, col tempo, a rinfrancare tale indirizzo ed a impedire dei mutamenti capaci di distogliere il cittadino coloniale dal confronto posto in essere con la metropoli. Alla corrosione del tempo, il quale porta inevitabilmente ad un equilibrio moderatore del processo di scambio, bene si oppongono rimedi atti a serbare intatto il legame, il legame economico che stringe i cittadini di uno stesso paese, mantenendone la sua espressione : l’eguaglianza giuridica. Giunti a questo punto, ci è assai più facile valutare, per il tipo di colonia ad autonomia, la funzione del regime giuridico diretto verso l’indigeno e la sua vita economica. Se, nella colonia con popolazione indigena, la societas indigena è un elemento di utilità, anzi è una condizione per l’attuazione dello scambio, si comprende come il funzionamento di essa, la sua scioltezza, la sua regolare attività costituiscano altrettanti elementi di (mediata) utilità per lo Stato colonizzatore, quando questo possegga la garanzia che la societas considerata operi verso il corso coloniale-metropolitano. La societas indigena deve allora funzionare. L’equilibrio sociale interno deve essere garantito. La giustizia sostanziale deve essere rispettata. Siccome allo Stato colonizzatore preme serbare la individualizzazione economica dell’indigeno, come s’è visto, perfino il regime politico può essere, per un vasto margine, differente. L’intervento dello Stato colonizzatore è piuttosto un intervento di garanzia, ex alto, un controllo diretto anche a raggiungere, attraverso una azione di guida, una perfezione sociale. Le leggi metropolitane hanno la funzione di aderire, di regolare al vertice la vita economica dell’indigeno. Perfino una gran parte del diritto pubblico può non essere applicata, quando vi sia la garanzia che l’interesse economico sospinga inesorabilmente l’attività dell’indigeno verso il corso diretto alla metropoli (1). Lo Stato colonizzatore, che è il più forte perchè tiene le redini del benessere indigeno conseguendo enormi guadagni, tende a tutelare, se è accorto, il proprio tornaconto al massimo, ma non può trascurare il valore che per lui assumono le « societates » indigene, (1) Un esempio molto tardo è il Decreto 11 agosto 1902 per le Colonie inglesi delPAfrica Orientale, il quale stabilisce (S 20) che nelle cause civili e penali ogni Corte deve far uso delle leggi del luogo in quanto applicabili e non contrastanti alla giustizia ed alla moralità o ad altre disposizioni: « every Court shall be guided by native law so far as it is applieable and is not repugnant to justice and morality, or inconsistent any Order in Council or Ordinance, or any regulation or rule made under any Order in Council or Ordinance » (Cit. dal Conti, Saggio del programma di un corso di diritto penale coloniale, Roma, 1910).