— 58 — 3. — La famiglia è l’altro mezzo fondamentale della colonizzazione. Essa rappresenta l’aggregato, nelle sue prime forme, elementare, ma per questo pure basilare di uno Stato profondamente piantato sul passato, che voglia serbare intatta e robusta la sua supremazia nell’avvenire. I più grandi problemi legislativi trovano un margine conduttore segnato da due soli termini: dai mezzi e dallo scopo; ed è proprio la vastità dello scopo, in relazione ai mezzi limitati (umani), che imprime caratteri specialissimi all’ordinamento veneziano, il quale segue il cammino ascendente di uno sviluppo celere, continuo, estesissimo nello spazio. Gli Stati moderni europei, saturi di popolazione, vivono del concorso dei loro cittadini, vivono giorno per giorno, scelgono coloro che spontaneamente si presentano per esercitare, in nome dello Stato, le principali funzioni; lo Stato non prefissa gli individui perchè questi semplicemente sono in numero rilevantissimo in relazione agli scopi normali ed una vasta scelta è quindi ad esso (Stato) quotidianamente riservata. Non è così quando i mezzi umani sono limitati in relazione alla estensione degli scopi per cui debbono operare ed in relazione ai fini che lo Stato si propone quotidianamente di perseguire. Non è così neppure quando debba realizzarsi una immensa opera di colonizzazione che sposti su tre continenti diversi i raggi d’azione d’una entità statale avvinta ad un semplice, per quanto potente, fenomeno cittadino. II diritto veneto ha il crisma della famiglia perchè Venezia ebbe a costituire uno Stato mondiale. La grandezza della costituzione veneziana ci appare tale soltanto quando si superi la città madre per osservare, fuori di essa, il dinamismo dello sconfinato impero veneziano. Anche i più radicati principi giuridici delle nazioni europee di oggi cadono, ad onta del progresso delle scienze, quando essi oltrepassino appena il Mediterraneo, per venire a confronto col mondo coloniale moderno. Una potenza che, come abbiamo detto, sposta i suoi raggi di azione su tre continenti possiede sempre mezzi umani limitati, e non può, normalmente, avere una scelta dei mezzi operanti per essa, vivendo tale potenza e nascendo quasi giorno per giorno; ma deve affidare la sua continuità, in massima parte, alla continuità naturale dei suoi individui, che tramandano, con l’insegnamento paterno, la funzione dello Stato ed una somma di uffici, che, di padre in figlio, sempre più si perfezionano.