— 196 — forza armata, a tener testa al processo evolutivo di enormi economie coloniali sature, chiuse, talora indipendenti e promotrici. Il senso pratico e costruttivo dell’inglese, alieno da una critica « negativa », amante invece della critica ricostruttrice e « positiva » (1), misura le sue forze, anima e conserva il grande Impero seguendo le direttive tradizionali, mirando agli antichi vincoli d’interesse che rappresentano la base iniziale e prima della costruzione imperiale e delle fortune coloniali. Questa direttiva ha un riscontro singolare nell’ultima storia economica di Venezia. La trasformazione costituzionale dell’Impero inglese verso il Commonwealth of Nations è guidata dall’idea di serbare e potenziare i vincoli economici che possono ritardare pericolosi processi di distacco senza premere con controlli che, specie in progresso di tempo, si renderebbero inefficaci perchè non proporzionati agli scopi vastissimi. Ma, temperata la sua costituzione coloniale, il tradizionalismo inglese non si smentisce; probabilmente non si smentirà mai. Il tradizionalismo è la marca della fiorente pianta dellTmpero inglese. Le due redini controllo e scambio si elidono : quando opera l’una, l’altra non agisce. Questo principio, che influisce su ogni assetto coloniale moderno, è un principio della Repubblica veneta che da secoli agiva con questi due mezzi. Ma noi osserviamo che la Repubblica segue un principio medio, nell’epoca tarda; un principio che oscilla, anche nell’epoca tarda, tra questi due mezzi. Il controllo è sempre di difesa, di ascesa, diretto allo scambio; lo scambio si vuole diretto a questo positivo controllo. Il rigore è sempre per i popoli stranieri che ledono operando alle spalle del sistema repubblicano o nei punti centrali del grande corso marittimo fomentando potenti concorrenze. Il dilemma è grande; il problema davvero immenso. Sembra che con l’adottare un sistema si distrugga una base: è come ricostruire una parete di una casa sapendo che la ricostruzione di questa provocherà il crollo della parete opposta. Il dubbio è giustificato; anche l’incertezza nell’azione talvolta deve essere giustificata innanzi ad un problema così grave. Lo scambio è la base della floridezza coloniale; ma è destino che lo scambio, tendente ad un apporto, debba moderarsi. La saturazione europea, la trasformazione del Levante mediterraneo mode- (1) Il Pacchioni scrive: « Una delle caratteristiche più spiccate de popoli anglo-sassoni è la tenacia. Criticare non significa mai, per essi, respingere assolutamente. Significa: pensare e ripensare, senza perdere di vista la meta a cui si tende, colla fiducia di arrivare alla fine e raggiungerla... l’aver sperato, l’aver creduto, l’aver tentato, è, per se stesso, un bene » (La funzione civile dell’imperialismo, Modena, 1926).