— 117 — 2. — Soltanto studiando la natura economica dell’autonomia cittadina si riesce meglio a valutare se il diritto instaurato ed applicato dalla Repubblica nei confronti delle popolazioni locali costituisse un mezzo di mero controllo, ovvero un mezzo che realizzasse 1111 vero e proprio intervento risolventesi in un vero regime attivo di governo. La risposta in quest’ultimo senso sembra non poter esser dubbia, per lo meno dopo considerata l’evoluzione costituzionale di questi Comuni. Venezia pone una garanzia comunale a Comuni che, non appena trasformati o non appena volti sulla via di una trasformazione, subiscono il potere attivo della Repubblica. Non basta quindi dire che la tendenza legislativa veneziana si dirige a sostenere un ordinamento comunale. La tendenza legislativa è diretta pure verso lo scopo di fare di ogni comunità un mezzo che partecipi e rianimi la vita veneziana. Bisognava serbare le economie comunali perchè esse ancóra richiamassero qua e là la linfa del commercio veneziano. Sciogliere le città in Oriente significava chiudere le sorgenti veneziane, significava perdere centri di raccolta e di produzione, significava abbattere il predominio cittadino, che invece bisognava fortemente reggere (1). Quando Venezia innesta, diremo, la sua organizzazione a quelle delle comunità neo-latine o greche, la vita economica è in parte favorita dal fatto che l’organizzazione di Venezia è giovane, generale, nel senso che non trova opposizioni decise tra le classi, ed è dominata dal comune interesse, il quale protegge il povero ed il ricco, il nobile ed il popolano, gli elementi di valore sociale minore e quelli di valore maggiore. Ma quanto energica, anche più tardi, si dimostrava questa aperta forza comunale che non ammetteva soprusi di più forti o di nobili! Questa immane adesione d’una città ad una miriade di altri centri marini è retta da una decisa energia in pieno secolo XVI ed è guidata da un alto senso di giustizia e di equilibrio tra tutte le classi sociali (2). (1) Il fenomeno economico cittadino favorisce ovunque il sistema cittadino, controllando, con vincoli cittadini, la vita delle nuove comunità, sorte entro l’àmbito territoriale. Si badi quanto sia però importante tale processo giuridico-economico, che porta, nel cuore della terra, il sistema comunale, imprimendo nell’età moderna un’unitarietà alla vita economica territoriale, la quale, sostanzialmente, per darsi un assetto, tende in parte al tipo cittadino. (2) Un Capitolare per Candia, del 1561, concede, ad es., completa libertà di commerciare ai contadini ristabilendo immediata giustizia. Si pone in rilievo la « ...pestifera consuetudine... che tutti li nobeli et altri, che hanno cavagli nell’isola, hanno posto un giogo grave et intolerabile sopra le spalle delli miseri contadini... li hanno riduti sotto tal inhonesta servitù che non vogliono patir che questi tali miseri... siano in libertà di