— 41 — aumento della popolazione gravava favorevolmente sulla libertà dell’uomo, che appariva meno necessario alla società terriera, libertà innata negli uomini marini italiani! Perchè, se alle origini il sistema feudale realizzava un dominio territoriale sacrificando enormemente la libertà dell’uomo, il sistema feudale, applicato ad una popolazione più numerosa, permetteva senza dubbio un (maggior) grado di libertà per i singoli, i quali mettevano in essere una società sì territoriale, ma densa di popolazione : anche dunque uno Stato tradizionale quale Venezia, antiterriero ed antifeudale, poteva avvicinarsi ad un assetto giuridico che in pratica era meno grave per la libertà dei soggetti e meno aspro nella sua attuazione quotidiana. Osserviamo però più da vicino il fenomeno storico della « par-titio Romaniae ». Chiesa ed Impero oscillano nella partizione dell’impero latino di Costantinopoli. All’Imperatore latino veniva assegnato % dell’impero, mentre agli altri alleati una metà dei rimanenti %; alla parte che non aveva proceduto all’elezione spettava il diritto all’elezione del patriarca latino in Costantinopoli. La diplomazia veneziana, che avrebbe potuto con facilità ottenere un imperatore veneziano, se non fosse stata dominata dalla tendenza antiterritoriale, riesce a far penetrare l’influenza veneziana nel punto più delicato dell’organizzazione politica di Costantinopoli: la Chiesa latina. Colpire Venezia sarebbe stato allora colpire immediatamente la Chiesa latina con ripercussioni enormi per tutto VOccidente; anche l’organizzazione della Chiesa con i suoi monasteri, legata indissolubilmente al sistema cittadino, sarebbe stata un validissimo poderoso aiuto, quando unita direttamente a Venezia e veneziana. Venezia allora si dimostra abilissima nel proteggere ed animare la Chiesa latina di Costantinopoli, legata alla Chiesa di Roma, la cui pratica fondamentale importanza, per la vita dell’Occidente, assumeva aspetti che non sempre proporzionatamente ci figuriamo. Venezia vinceva perchè veniva eletto patriarca di Costantinopoli Tomaso Morosini, la cui nomina, dapprima annullata dal Papa, era poi riconosciuta e confermata. Nel suo complesso, tra il 1261 ed il 1453 (presa di Costantinopoli per parte dei Turchi) l’economia cittadina della capitale del Bosforo si riconosce scossa per l’affermarsi e l’espandersi di nuovissime popolazioni orientali. Rapidi avvenimenti preannunciano il vittorioso definitivo procedere della seconda marea dellTslam, gettatasi decisamente verso l’Occidente. Nuove forze circolano all’interno e si diffondono nelle terre che circondano Costantinopoli, prima di tentare l’ultimo assalto.