— 104 — L’isola di Candia è una tappa strategica verso Costantinopoli e verso il Levante meridionale, l’asse verso cui convergono necessariamente le rotte dei traffici tra l’Europa, l’Asia e l’Africa; è il cuore d’un sistema economico, è il « crocicchio di tre continenti ». L’interesse veneziano per l’isola di Candia, baluardo fino all’ultimo della potenza coloniale di Venezia, si risolve nel poter controllare e difendere in uno dei punti più delicati la libertà del gran corso commerciale veneto, proprio dove minacciose penetrano altre forze concorrenti, tendenti a restringerlo, ad impedirne lo svolgimento, a deviarlo. Non vi è più un semplice interesse alla colonizzazione, ma si rende necessaria una colonizzazione localizzata per controllare in permanenza forze demografiche indigene od europee le quali, proprio nell’isola famosa, fomentano rivolte e premono sulla libertà veneziana. Innanzitutto si impone il problema del distacco, in via permanente, di una parte della popolazione veneziana dalla metropoli. Ma qui osserviamo come davvero il movimento di rotazione della popolazione coloniale si arresti. Occorreva radicare elementi veneziani in una terra d’oltremare perchè il controllo su essa potesse essere efficace. Non però lasciando tali elementi al proprio destino, ma obbligando essi a costruire, o meglio, a ricostruire in loco un assetto giuridico che non sempre poteva essere realizzato per parte di persone di basso ceto, non munite di quell’intraprendenza mercantile che altrove favoriva la creazione di un vero e proprio ordinamento autonomo coloniale. Bisognava facilitare la creazione organica di un reggimento politico veneziano sotto i cieli d’Oriente. Noi possiamo osservare come, anche sotto questo nuovo aspetto, si ponga in essere e si animi sempre un tipo di colonizzazione tipicamente ed integralmente veneziana : colonizzazione la quale, da un lato, facilita e migliora la condizione giuridica e quella ambientale, tutt’altro che irrilevante, e, dall’altro, agisce favorevolmente ad attenuare il distacco dei nuovi elementi coloniali dalla madre patria. Vorrei definire, a questo punto, tale tipo di colonizzazione « corporativo », perchè il sistema posto in essere dalla Repubblica si risolve in una colonizzazione di elementi sì staccati, ma avvinti in una societas quanto più possibile completa ed organica. Non partecipano infatti a tale colonizzazione solo gli umili ed i plebei, ma anche i nobili, e gli elementi non sono scelti promiscuamente, ma con un metodo che conduce a conservare gli stessi rapporti e le stesse interferenze un tempo esistenti nella metropoli. Venezia antica si è opposta ad una colonizzazione parziale di « classe », perchè sapeva che questa avrebbe condotto ad un difficile, tormentoso e promidgato periodo di assetto locale, perchè sapeva che ogni societas, specialmente coloniale, non costituiva una somma di in-