— 118 — Favorendo poi la città ed il suo assetto, si animava l’economia industriale, diretta allo sfruttamento di alcuni beni, proprio fino ad un’epoca tarda che sentiva ancora, talvolta con massimo effetto, l’utilità del tipo cittadino, e proprio quando le società della terra brancolavano per trovare una forza capace di vincolarle e renderle stabilmente unite (1). Ma il complesso problema in Oriente era compreso in pieno da Venezia, perchè le colonie costituivano le parti piti importanti e più delicate dello Stato veneto; le più alte autorità vi ponevano il massimo interesse, ed un aiuto poderoso partiva dalla città madre, la quale aveva raggiunto l’apice della floridezza per mezzo delle colonie e della navigazione. I mezzi, con cui l’azione legislativa si dirige a rinfrancare le città, le quali si uniscono in un vasto assetto federativo, sono mezzi di garanzia, e mezzi che conducono ad un vero e proprio intervento attivo. Garanzia di libertà veneta e cittadina che appare minacciata dalle forze, prevalentemente territoriali, le quali tendono ad un’autonomia di distacco, minacciando le antiche consuetudini; intervento attivo che plasma, rinvigorisce e porta ad ulteriori conseguenze il processo di svolgimento cittadino. Garanzia di libertà, dunque, che, alcune volte, anche in regime veneziano, sotto l’urto ed il procedere dell’economia territoriale, è costretta a diminuire (2); valorizzazione delle prische famiglie comunali, che nella nobiltà perpetuano il puro vitalissimo assetto comunale cittadino; estensione del potere nobiliare, chiamato a nuovi compiti; assetto di ordine e di disciplina sociale. Se l’azione veneziana si dirige a tenere unite le varie forze cittadine, avvinte da nuovi legami d’acciaio, non è difficile compren- poter vendere le robbe sue ». L’autorità veneziana risponde: « ...ohe sia in libertà delli contadini vender le loro robbe et mercantie a chi meglio loro pare... volendo che sia in libertà di ciascuno di vender... a chi meglio li pare, et piace, et dove possa ritrovare più utile et avantaggio » (Arch. Stato Venezia). (1) In pieno ’700 la città veneta trae vigore ed energia soprattutto ove la scarsità della popolazione territoriale è assai rilevante. Un esempio significativo, sotto questo aspetto, è quello delle città della Dalmazia verso i primi anni del ’700. (2) Arch. Stato Venezia, Comp. leggi, v. Cipro, c. 180: nel 1560 per l’isola di Cipro si ha questa deliberazione presa in Pregadi: « Non essendo conveniente che li Veneziani bianchi che si trovano in Cipro nelle contrade di Baffo... siano a peggior conditione al presente, che sono sotto il dominio nostro di quello che erano sotto li Re, per esser di nation venetiani et vedendosi, che in quei tempi pagavano un solo bisanze per testa al Bailo dei Veneziani, che era in Baffo, il giorno di S. Marco... ». Il pagamento della tassa veniva triplicato dai Capitani di Baffo! Lo sfruttamento, talora non regolato, di foreste per ottenere mezzi di costruzione delle navi è un aspetto della tendenza, del resto giustificata, diretta a favorire la città ed il suo sistema economico: era obbligata infatti la Repubblica a pensare ai posteri?