— 165 — gnare molto era di non voler troppo guadagnare e di saper perdere a proposito (1). L’accentramento del lavoro (dell’uomo) non bastava più specialmente per il predominio economico in Europa : occorreva la macchina, la quale, « condensando » lavoro ottenuto a prezzo minore, quando poi portata ai margini di terre ove il lavoro era o inesistente o pregiatissimo per la sua rarità, avrebbe avvinto e dominato immense estensioni di terra. Gli ambasciatori veneziani rimanevano stupiti vedendo in Inghilterra quest’esplosione di lavoro ottenuto a basso prezzo : descrivevano le industrie dell’acciaio « convertito in usuali finissimi lavori » e proponevano che talune industrie fossero piantate ed esercitate stabilmente nella lontana Dominante (2). Ma la macchina non era il prodotto del solo lavoro umano; essa si doveva costruire con il ferro, l’acciaio, con taluni beni della terra, tratti dalle viscere di questa; i centri immediatamente produttori del ferro, più tardi i centri produttori dell’alimento delle macchine certamente erano più adatti a mantenere la supremazia ed a battere in pieno la concorrenza ! La macchina era avvinta al territorio, divenuto il « cor degli Stati »; le materie prime dovevano giungere a Venezia da fuori, pagate a prezzi altissimi, e da fuori dovevano giungere gli alimenti inviati, in continuità di tempo, verso la metropoli adriatica. L’altra forza dell’Inghilterra, oggetto speciale dell’attenzione degli ambasciatori della Repubblica, era, com’è naturale, la navigazione: il mezzo del confronto economico. Diceva Vincenzo Gussoni in una relazione del 1635 che la Monarchia inglese, « appartata et recisa dal rimanente del Mondo », formava in se stessa, quasi a gara del nostro, un altro mondo isolare (3), e che l’Inghilterra era retta dalla massima fondamentale di essere effettivamente la più potente nazione sul mare (4). La nave era il mezzo, abbiamo detto, del confronto economico metro-politano-coloniale; il mezzo prezioso che congiungeva un assetto in- (1) « Documento, che dovrebbe servire anche agli altri Prencipi, che il vero mezzo di guadagnar molto, è di non voler troppo guadagnare, e di saper perdere a proposito ». Rei. cit. (2) Arch. Stato Venezia, Relazioni, b. 17, Relaz. Zen e Giustinian (1686): « ...la professione d’un sì fatto mestiere dovrebbe esercitarsi con più naturale vantaggio in questa Dominante ». (3) « La monarchia Inglese in quella parte del Mondo, che appartata, et iecisa dal rimanente del Mondo, forma si può dir in sè stessa, quasi a gara del nostro, un altro Mondo isolare ». (4) « È massima fondamentale di Stato in Inghilterra d’invigilare sempre ad essere effettivamente più potente di tutti i suoi vicini sul Mare ».