si intrattenne spesso col Querini, il quale gli raccontava particolari della guerra di Candia, e non gli nascondeva la sua ammirazione per l’abilità della politica turca, dichiarandogli che se avesse avuto un figlio non l’avrebbe inviato ad altra scuola che alla corte ottomana (John Chardin, Travcls into Persia ecc., Londra, 1686, p. 51). (127) Gallano, I e II, passim ; Vandal, op. cit., p. 56 segg. ; Abbott, op. cit., p. 89 segg. ; Bent, op. cit., p. 171 segg. (diario Covel) ; Mémoires du Sieur pe la Croix, già cit.; Mémoires du Chevalier D’Arvieux, T. IV, Parigi, 1735. 248