3- N.° 30 p ma Serenissimo Principe, Venerate ducali 8 gennaro decorso mi ordinarono di riferire alla Serenità Vostra se questa casa Bailaggia sia in tutto o in parte presa ad affitto, per quali summe, con il di più riguardo al possesso e titoli di essa. Per abilitarmi a renderla quanto fia meglio servita, ho estese le possibili diligenze per rintracciar tutto ciò che potesse valere a lume della materia, e perciò ne ho anche fatto fermare l’unito assai distinto e chiaro dissegno (J). Da due titoli dipende il possesso del Bailaggio. Parte (et è di gran lunga la minore perchè di alcune picciole case contigue) fu acquistata dal fu Ecc.mo Sig.r Amb.r Estr.0 Soranzo da alcuni turchi col prezzo di reali 640. Stipulò l’E. S. l’instrumento con la facoltà impartitagli dalla Serenità Vostra in ducali 22 luglio 1702 responsive al suo dispaccio n.° 53, di che tutto sarà unita la copia. La stipulazione, l’esborso e la compreda si fecero col nome di Francesco Testa per molti motivi di prudenza, e perchè in lui, come possessore del fondo e della casa di questo Bailaggio, eravi la raggion del confine per facilitarvi l’acquisto, e per meglio assicurarlo, e il Testa poi ne fece in questa Cancelleria le dichiarazioni quali dall’E. S. furono trovate necessarie per il publico interesse. Del fondo acquistato fu disposto da principio ad uso delli portalettere. L’Ecc.mo mio Precessore l’ha trasferito et accomodato a quello d’una parte della grossa famiglia. Diede ciò un qualche respiro all’angustia in che stava da che a questo Sig.r Amb.r di Francia è riuscito, attese le distrationi dell’ultima guerra, di fare con tenue prezzo l’acquisto di una casa giacente dirimpetto all’ingresso del Bailaggio, di cui era sin dal 1702 in affitto per reali 90. Li portalettere furono daH’Ecc.mo Sig.r Proc.r Emo raccolti in un quartiere a ciò da lui separatamente erretto dentro terreno di questa casa, e ciò con degna avvertenza e singoiar prudenza per due importanti riguardi, l’uno d’impedire il continuo commercio di questa gente con il restante della famiglia, il che produceva frequenti sconcerti, l’altro di assicurare possibilmente li riguardi della salute col dar divisione di domicilio et ingresso separato nel quartiere alli portalettere, dalli quali sempre deriva il maggior pericolo in tale funestissimo nè raro caso. Il titolo poi del publico possesso sopra tutto il resto di questa abitazione è di locazione, convalidato però dal tempo presso che immemorabile. Prendendolo però da vicino, vedesi che il dominio apparteneva ad una tal Giorgia Saivaga, per le riscossioni ch’ella faceva dalla publica cassa anche durante la guerra di Candia in raggione et in conto d’affitto per reali 200 all’anno, prezzo che tuttora continua, così che allora che, restituita la pace, arrivò a questa Corte nel 1671 il K.r Bailo Querini, la donna predetta restava creditrice di reali 829, come spicca dall’annessa copia del n.° 6 tratta dalli libri essistenti in questa Ragionateria, le altre segnate 7, 8 mostrano prima l’hippoteca fatta della casa al publico dalla Saivaga medesima per l’esborso fattogli dall’Ecc.mo Querini predetto di reali 800, quando poi dal numero 9 apparisce nel 1681 estinta l’hippoteca (*) Manca. 39 7