figliuoli più discoli e fieri, e che loro non potevano governare, pensando che il mandarli a Costantinopoli fusse il metterli sotto una stretta disciplina per moderarli e castigarli. Ed è tutto il contrario ; perchè la libertà del vivere turchesco, la lussuria di quelle donne turche, colli corrotti costumi delli rinnegati, avriano forza di far di un santo un diavolo, non che di un tristo farlo peggiore ; onde di qui sono nati quelli inconvenienti che sono seguiti, che il Colombina si fece turco e alcun altro cascò in qualche altro errore, siccome vien detto, che io non lo posso affermare. Nè il disordine si è fermato anco qui, ma è trapassato più avanti; perchè ora non si trovando più figliuolo alcuno de’ nostri cittadini che voglia applicarsi a quella professione, si è principiato a dar provvisione e trattener con spesa pubblica li figliuoli de' dragomanni sudditi turcheschi, come sono Tenesin [Saivago] e Tommaso [Navone], perchè questi senza altra spesa pubblica imparano da sè la lingua turca, come loro naturale ; ed è cosa contraria in tutto al fine per cui si debbono aver cari i dragomanni nostri proprj cittadini, e non sudditi turcheschi come questi » (Alberi, II, 418 seg. ; cfr. anche B. B., 429 seg.). (m) Già nel 1554 Domenico Trevisan avvertiva: «Al servizio e comodo delli baili si ritrova un medico condotto, con salario di ducati settanta all’anno, pagato de’ danari de’ cottimi, il quale oltreché non è di quella dottrina e pratica che dovria essere, non può anco fare bene il servizio al quale è tenuto ; perchè, come ebreo, dovendo abitare in Costantinopoli [Stambul], non può in caso di bisogno ritrovarsi in Pera in tempo di notte, nè il giorno il sabbato al servizio delli baili e mer-cadanti. Per il che ricorderei che fosse bene che li baili conducessero seco da questa città un medico, siccome conducono li clarissimi consoli della Siria ed Alessandria, al quale (acciò si potesse avere persona dotta e pratica) vorrei che fossero statuiti ducati cento d’oro all’anno per suo stipendio, e le spese per lui e per il suo servitore in casa del clarissimo bailo, il quale salario e spese fossero a conto de’ cottimi. Così crederei che si potesse avere miglior servizio di quello che si ha dall’ebreo, perchè si potrebbe sperare che fosse condotta persona dotta e pratica, potendo esser certa di far buon guadagno, oltre il salario di Vostra Serenità ; perchè senza dubbio sarebbe chiamato da tutti li cristiani di Pera, non essendoci al presente alcun medico cristiano, ed essendo pochissimi gli ebrei di molta dottrina e pratica » (Alberi, I, 186 seg.). Ma si continuò ancora per molti anni nell’antico sistema perchè vediamo ad es. che, a richiesta del bailo Moro, il senato con decreto il marzo 1589 conferma David Valentino nella qualità di medico della casa dei baili per due bailaggi successivi, pur con l’obbligo di abitare vicino alla casa per essere pronto in ogni caso di bisogno. L’invio di un medico da Venezia fu autorizzato, in seguito alla morte del Gradenigo, colla seguente deliberazione del senato, approvata, dopo alcune sfavorevoli votazioni, 1*8 giugno 1600: « Convenendo al solita giustitia, pietà et charità di questo Consiglio che si habbia il debito riguardo alla preservatione della vita delli Bayli nostri che vanno a Costantinopoli, poi che per chiara ispe-rienza si è conosciuto che la morte del dilettissimo Nobile nostro Vicenzo Gradenigo Cav.r è particolarmente seguita per non haver egli avuto seco un medico, il quale nella grave infirmità sopragiontagli nel pericolosissimo et travagliosissimo viaggio di Costantinopoli havesse potuto sovvenirlo et aiutarlo con li debiti et necessarij rimedij, come può essere per la istessa causa siano anco morti molti della sua Corte ; oltra che conviene che continuamente ne assista uno nella propria casa delli Bayli per fuggire li pericoli di peste che potria portar in essa il medico turco che serve al presente, poiché senza alcun riguardo egli pratica indifferentemente per tutte le case di Costantinopoli, però — L’anderà parte, che al diletto Nobil nostro Agostino Nani Cav.r eletto nuovamente Baylo a Costantinopoli, et alli Bayli suoi sucessori, sia concesso che possano condurre in loro compagnia et tenersi per tutto il tempo del loro bailaggio un medico, quale a loro meglio piacerà ; dovendogli esser pagati ogn’anno per sua mercede cecchini cento delli danari di cottimo et bailaggio, et fatte le spese nel modo che si fanno a gl’altri nella casa del Baylo in virtù delle deliberazioni di questo Consiglio » (Delib., R.° 9, c. 152). (lia) Sanuto, LI, 622. Anche all’epoca bizantina è ricordata la presenza a Cost., al seguito del bailo, di un sacerdote che allora fungeva pure da notaio (cfr. Diehl, La colonie vénitienne à Const. à la fin du XVI‘ siècle, in Études byzantines, già cit., p. 251). (113) La deliberazione del senato del 24 settembre 1555, citata per i dragomanni, stabiliva anche che i giannizzeri non dovessero essere più di due, ma in quella del 27 giugno 1556 si riconosceva che questo numero non era sufficiente, dato che essi dovevano essere sempre in moto nell'interesse della repubblica e dei mercanti, e si autorizzava perciò l’assunzione di un terzo quando qualche bisogno di servizio lo richiedesse, « acciò che sempre in casa si trovi almeno uno gianizzero ». (U4) La repubblica aveva organizzato fin dal sec. XVI un grande e regolare servizio per il 142