« cavalier Julian, ancien inquisiteur d’Etat et ambassadeur à Saint Peters-bourg, où il fut fort considéré de l’impératrice Catherine II à cause de son esprit, car son physique ne prêtait pas à d’autres soupçons. Il était amateur des beaux-arts et bon helléniste. Ce fut lui qui alla avec M. le comte de Choiseul visiter les tombeaux de la Troade et qui contribua à leur faire assigner les dénominations qu’on leur donne sur les cartes de Kauffer et de Chevalier ». Insieme allo Zulian si era recato a Costantinopoli nel 1785 anche il celebre naturalista Lazzaro Spallanzani, seguendo la consuetudine per la quale i rappresentanti veneti erano spesso accompagnati nel loro viaggio da gentiluomini e studiosi, desiderosi di nuove conoscenze ed esperienze: tale viaggio era stato compiuto tra altri dall’abate Michele Benvenga e dal giovane conte Marsigli nel 1679 col Civran, e nel secolo XVIII dall’abate Boscovich col Correr e dall’abate Toderini col Garzoni. Allo Zulian si era pure accompagnato il Lechevalier, noto per la sua esplorazione della regione di Troia (98). Anche lo Spallanzani narra la visita fatta a Troia con lo Zulian, visita che i baili compivano frequentemente durante la sosta che facevano a Tenedo. Lo Spallanzani descrive poi il suo soggiorno a Pera, dove abitava nel palazzo di Venezia, la visita dello Zulian al sultano, la gita, durata vari giorni, fatta col bailo alle Isole dei Principi e le sue altre esperienze d’Oriente. Circa la vita dello Spallanzani a Pera, un suo biografo scrive : « Si alzava prestissimo prima del levar del sole, come gli piace di avvertire sovente nel giornale, e subito osservava e notava lo stato del cielo, il corso dei venti, i segni del barometro e del termometro e, a quando, l’elettricità dell’aria ; osservazioni e note che quasi sempre ripeteva abbastanza regolarmente due volte almeno nel restante della giornata. Quindi faceva sperienze, sezionava uccelli, notomizzava pesci, preparava animali, faceva eseguire disegni. Spesso anche col bel tempo usciva fuori di Pera alla campagna, osservando le correnti del Bosforo, gli uccelli di mare, la natura del suolo, le piante, gl’insetti, raccogliendo pietre, conchiglie e frammenti di roccia, che quindi analizzava e classificava a casa. Talvolta egli stesso andava a pescare e a caccia, solo o in compagnia, ma anche molti aveva che l’aiutavano nelle ricerche, portandogli o inviandogli a casa polipi, pesci ed uccelli. Pranzava da mezzogiorno a un’ora; la sera si coricava presto ». Lo Spallanzani ripartì da Costantinopoli nell’agosto 1786 facendo il viaggio di ritorno in patria per via di terra, attraversando Bucarest, Budapest e Vienna. Lo Zulian e lo Spallanzani erano anche accompagnati dal pittore Ferdinando Tonioli, che aveva tra l’altro il compito di disegnare animali per conto dello scienziato, e della cui attività artistica in Turchia ci è rimasta qualche traccia. 315