persona lo prese con le sue proprie mani et se lo passò al collo, et poi dal carnefice stretoli sì fortemente, che gli uscì un occhio, et che la morte aventandoli il colpo fatale lo somerse nel posto che accoglie tutti i mortali ». Al cadavere fu subito troncata la testa che venne scorticata, asciugata, riempita di paglia ed immediatamente spedita ai piedi del Gran Signore (105). Terminata così la rapida rassegna dei rappresentanti veneti a Costantinopoli nel sec. XVII (la missione dell’ambasciatore Soranzo nel 1699, dopo la pace di Carlowitz, si estende anche ai primi anni del sec. XVIII e di essa sarà fatta parola nel capitolo successivo), e degli avvenimenti più importanti nei quali furono coinvolti, ci resta di accennare allo stato del commercio veneto in questo periodo, ed a qualche altro argomento che si riconnette con la vita dei baili in Turchia. Il commercio veneziano col Levante si mantenne ancora notevole sul principio del sec. XVII ma declinò fortemente in seguito. La lunga guerra di Candia, la decadenza nella fabbricazione di alcuni tessuti veneziani che in passato venivano maggiormente smerciati, e la concorrenza di nazioni che avevano fatto la loro apparizione e si erano affermate in Oriente, Francia (106). Inghilterra (107) ed Olanda (108), costituirono le cause principali di tale regresso (109). I baili insistevano su questa importante materia e suggerivano qualche rimedio : migliorare l’industria dei panni a Venezia ; mantenere più lungamente in carica i cinque savi preposti alla mercanzia ; creare compagnie commerciali sul tipo di quelle delle altre nazioni; formare convogli armati per fronteggiare meglio le insidie dei pirati. Qualche provvedimento, come quello del convoglio, fu parzialmente attuato dalla repubblica ma senza riuscire ormai a modificare sensibilmente la situazione, che veniva di nuovo peggiorata sulla fine del secolo dallo scoppio della guerra di Morea. Anche nel ’600, come nel secolo precedente, i baili si lamentavano che le carovane organizzate da ebrei, greci ed armeni, sudditi turchi, per trasportare merci da Venezia a Costantinopoli per via di terra partendo da Spalato, riuscissero a sottrarsi al pagamento dei diritti consolati (cottimi) alla cassa del bailaggio (110). I mercanti veneziani che sottostavano a tali pagamenti venivano così a trovarsi in condizione di inferiorità rispetto ai loro concorrenti. I baili proponevano perciò che i diritti stabiliti fossero riscossi all’uscita delle merci da Venezia, invece che a Costantinopoli, ma tale proposta non fu adottata. L’ inferiorità dei mercanti veneti aumentò maggiormente nella seconda metà del ’600 per il fatto che francesi, inglesi ed olandesi erano riusciti ad ottenere che il dazio turco per le merci di importazione fosse ridotto al 3%, mentre i veneziani dovettero continuare fino alla pace di Passarowitz a pagare il 5%. Tutto ciò facilitava anche le frodi di mercanti poco scrupo- 224