di Giarusalem, ove sedè prò Tribunali esso Abdulà Effendi, alla presenza dei dottori mon-sulmani. Ivi comparsi Antonio Pisani Dragomano, figlio di Domenico, Dragomano d’Inghilterra, e predetto Gasparachi Dragomano, esposero e dichiararono, alla presenza di Carlo Fornetti, Dragoman di Francia, che mancato di vita per l’addietro Dracco Francesco, figlio di Gasparo, figlio di Steffano, rimasero eredi legittimi li propri figli Steffano, Gasparachi Dragoman, Giacomo e Bertumi d’una casa grande, e prima che segua la distribuzione delle porzioni spettanti ad ogn’uno degl’eredi, mancato di vita Steffano, ereditò la relita Angela, figlia di Giacomo Tarsia, Francesco suo figlio e Maria sua figlia, e mancato di vita prima della ripartizione anco Francesco, ereditò la madre Angela, la sorella Maria, e li zii paterni predetti Gasparachi Dragomano, Bertumi e Giacomo, e dovendosi giuridicamente far la ripartizione delle porzioni per ragion erreditaria ad ogni uno spettanti, fu divisa la casa medesima in ottocento sessantaquattro carati; sessanta-nove delli quali furono assignati alla nominata relita Angela di sua porzione ; cento vinti sei a Maria ; duecento vinti tre a Gasparachi, altretanti a Giacomo, ed altretanti a Bertumi, e doppo avere esso Antonio Pisani, figlio di Domenico, dimostrato essere stato costituito procuratore leggitimo in virtù di cozzetto legale da Bertumi predetto, con la facoltà di vendere la sua quarta portione erreditata della casa predetta, consistente in duecento vinti tre carati, e da Angela e Maria sudette parimente costituito procuratore a vendere le loro porzioni, consistenti in carati cento novanta cinque, giusta la ripartizione accenata, e per tale riconosciuto coll’attestazione di Gasparo Maner .. figlio di Filippo, e di Andrea Magrini, Nicolò Reis figlio di Yanni, e Alessandro figlio di Yanni, e doppo aver eziandio provato e fatto constare esso Antonio Pisani esser egli il proprietario della porzione di Giacomo, consistente egualmente in duecento vinti tre carati, giusta la detta ripartizione, avendola comprata per nota summa di danaro, da detto Giacomo ricevuta, come apparisce da cozzetto legale. Hanno adunque esposto e dichiarato esso Antonio Pisani, come proprietario e procuratore, e detto Gasparachi, come proprietario, alla presenza di Carlo Fornetti, Dragomano di Francia, avere venduto per tredici milla e cinquecento piastre la predetta casa grande lasciata dal primo deffonto Dracco Francesco, situata nella contrada detta Dun Dum nel borgo di Topanà, abitata presentemente dal Bailo di Venezia, che confina da una parte con l’orto dei Padri di Terra Santa, ed in seguito con li stabili delli erredi di Chiz Meemet Effendi, e dall’altra con li stabili di Cazi Usseim, ed in seguito di Fatuma Cadim Berber Carissi, d’Ibraim Celebi Calaizi, di All Bassà Manacc, di Meemet Jassizi, di Cazi Acmet Effendi, di Cherches Suliman Agà, di Ibraim Celebi barbiere, di Mustafà Minas Yedi, di Coza Cadim ; confina pure con l’orto che possiede Cazi Aldi, e con l’orto nominato Ciucur Bostani ; dall’altra parte con la strada maestra ; circondata da terreno di longhezza e larghezza in quattordecimilla seicento sessanta cinque pichi, secondo il solito computo di misura quadrata, e ch’essa casa contiene vari appartamenti di sopra e di sotto, con sale, cisterna, tre pozzi, magazeni, stale et altri comodi, e con tre porte sopra la strada, e d’aver fatta questa vendita a detto Carlo in via legalle, e fuori d’ogni contrato doloso, con tutte le pertinenze, adiacenze della casa medesima, e di aver ricevuta intieramente la summa predetta di reali tredici milla cinquecento, e d’aver ogni uno ricevuto la sua porzione del danaro stesso, rinunziando a qualunque altra pretesa, sia intorno alla casa, sia intorno il prezzo, dichiarando solennemente non aver più essi, nè loro costituenti, la minima ingerenza in detta casa, ma essere stabile comprato da detto Carlo, ed egli il proprietario e possessore assoluto e che la goda a suo beneplacito. Lochè essendo stato confermato et auten- 407