che con molta facilità in progresso di poco tempo di far nascer fra le famiglie qualche disconcio, che se bene alla prima fosse nato tra doi particolari persone, per la vicinanza si faria universale, poiché una parte e l’altra concorreria in aiuto del suo, avanti che li capi potessero haver tempo d’informarsi dell’accidente per poter porgervi rimedio proprio et opportuno. Questo ho voluto significare a Vostre Eccellenze acciò, quando paresse alla loro prudenza di comprarle per divertire scandali così facili e vicini, possino comandare la loro volontà, non volendo restar di dire per intiera notitia che la casa propria valerebbe cinquecento reali in circa, che per habitatione della famiglia non è necessaria, che ella si potria affittare a persona confidente, e che il Seivago, padrone di questa casa, prettende di poter far serrar la porta di quelle sopra il detto terreno, il che non so però come potria ottenere. Io non ho voluto tener in me stesso questo negotio ; così perchè lo stimo di qualche conside-ratione, come perchè rEcc.”0 mio precessore ne ha discorso meco più di una volta con l’esprimermi li suoi particolari sensi in tal proposito ; et se bene all’arrivo delle presenti io non lo stimo ancora giunto in patria, prego V. V. E. E. di subita risposta, mentre con molta fatica faccio soprasedere per tre mesi questa vendita » (2). Il senato accordò il suo consenso all’acquisto proposto dal Foscarini, pur raccomandando la maggiore economia nella spesa (3). Ma l’acquisto non ebbe luogo perchè si constatò che la casa era costruita sopra un terreno che costituiva un bene « vacui » e pagava censo ad una moschea, cosicché, secondo le leggi turche, in caso di mancata discendenza diretta della persona alla quale la casa fosse stata intestata, il fondo avrebbe fatto ritorno alla moschea : « non stimando — scrive il bailo — di poter assicurare il possesso di questa compreda a Vostra Serenità ne anco con metterla nella persona del più prolifico di questi dragomani, ho stimato bene di risparmiar questo dinaro all’ E. E. V. V., et di persuader un tal Veli giannizzero, che ha molte volte servita questa casa anco avanti il mio arrivo alla carica, potendosi dire che sij giannizzero d’essa, a comperar la seconda, che se bene più picciola è però più nova e più comoda assai » W. In tal modo era stata procurata al giannizzero Mehemed la somma di cui aveva bisogno e si era ottenuto che la casa da lui venduta fosse in mano di persona fidata, senza oneri legali. Il Foscarini approfittò dell’occasione per segnalare il cattivo stato in cui si trovava l’antica cappella del palazzo: « la capella, anzi l’altare, —egli scrive — che a guisa d’armario si apre in un angolo di questa casa, è così misero, vecchio et poco proportionato alla pietà, religione e grandezza della Ser.ma Rep.ca che già alcuni giorni che l’ambasciator di Francia, il quale si ha fatto una bella chiesiola, la volse vedere, mi fece venir rosso per vergogna, onde se le paresse che qualche parte del denaro, che si doveva spender nella 148