stesse, e delle scuderie e loro adiacenze, che non erano state rifatte dal Garzoni e che erano rovinate, tanto che il predecessore Foscarini aveva venduto i suoi cavalli ed egli stesso aveva dovuto, per ricoverare i suoi, prendere in affitto « nelle remote parti di Pera un grosso magazzino ». Il senato approvò successivamente le ricostruzioni suggerite. Il Foscari ottenne anche di poter spendere 8000 piastre per rifare in muratura una parte della cinta del bailaggio, che era caduta, e la ricostruzione della quale era stata pure suggerita dal Foscarini col suo dispaccio 1 aprile 1791, n. 172, F. 233, (con allegata perizia di Bartolomeo Coccon), in considerazione dei pericoli, già verificatisi con un tentativo d’incendio, che erano presentati dalla mancanza di protezione del bailaggio da quel lato, ed anche in seguito alle istanze, dirette perfino alla Porta, di tale Dimitri, padrone del Ciucur Bostan, il quale si lamentava tra l’altro dei danni che la servitù del bailo causava al suo orto, data la mancanza di una separazione (disp. Foscari 22 gennaio 1792 (m. v.), n. 10, F. 238, con allegata perizia di Pietro Costa, «mastro d’opera delle fabbriche di Pera»; 25 luglio 1794, n. 111-20, F. 240, con allegata perizia ed un disegno, che pubblichiamo (fig. 158); 10 febbraio 1794 (m. v.), n. 137-2° F. 240, con allegati due disegni (uno dei quali è da noi pubblicato — fig. 159 —) per mostrare le deficienze esistenti nella cinta che doveva proteggere il terreno bailaggio; 25 giugno e 25 luglio 1795, n. 155-20 e 161-3°, F- 24J ; delib. 28 febbraio 1792 (m. v.) e 1 agosto 1795; cfr. anche i documenti conservati nella cit. B. 74 dell’arch. del Savio Cassier, che contiene un’altra copia del disegno riprodotto nella fig. 158). Anche l’ultimo bailo Vendramin fece eseguire al suo arrivo varie riparazioni al palazzo per reali 1237 (disp. Vendramin 22 dicembre 1796, n. 10-2°, F. 243). (98) « Cet ambassadeur — scrive il Lechevalier a proposito dello Zulian — qui réunissait l’amour des sciences et des arts aux talens d’un négociateur habile, voulu bien m’accorder une place sur le vaisseau de 74 canons qui devait le porter à Ténédos. J’y trouvais pour compagnon de voyage l’un des plus ingénieux naturalistes de ce siècle, le célèbre docteur Spallanzani, que l’empereur Joseph II envoyait dans le Levant pour enrichir de découvertes nouvelles la Science de la nature ». (J. B. Lechevalier, Voyage de la Troade, I, Parigi, 1802, p. 1 seg.). (’*) Cfr. Voyage de Milady Craven à Const. par la Crimée, en 1786, traduit de l’anglois, Parigi, 1789, p. 229; Dedem De Gelder, Mémoires, già cit., p. 24; L. Spallanzani, Viaggio in Oriente. Relaz. Campanini, già cit., p. 141 e passim; G. Pighini, Viaggi ed escursioni scientifiche di L. Spallanzani, Bologna, 1929, opera essenzialmente basata, per ciò che concerne il viaggio in Turchia, sulla relazione del Campanini ; Relazione di un viaggio a Cost. di Giambattista Casti nel 1788, Milano, 1822, p. 35, 47, 50; F. Visconti, Letterati viaggiatori nel sec. XVIII, Ariano, 1909, p. 59, e dello stesso Un viaggio a Cost. - Impressioni di un letterato italiano del sec. XVIII [il Casti], Rocca S. Casciano, 1912. Del pittore Tonioli non si conoscono opere, ma sono ricordate due incisioni ricavate da suoi quadri, l’una rappresentante il gran visir Yusuf pascià, apparsa nel 1788, e l'altra il sultano Abdul Hamid I, apparsa nel 1789 (cfr. Nagler, Künstler Lexikon, e A. Boppe, Les peintres du Bosphore au dix-huitième siècle, Parigi, 1911, p. 153, 231). (10°) La relazione presentata dal Foscarini, dopo il suo ritorno da Costantinopoli nel 1793, è stata pubbl. dal Romanin (IX, 504 segg.). Sul matrimonio segreto concluso per procura dal Foscarini, mentre era a Costantinopoli, con la bella e famosa « Lucieta », figlia del farmacista Fantinati di Venezia, cfr. Molmenti, Epistolari veneziani, già cit., p. 191, R. Bratti, La fine della Serenissima, Venezia, 1917, p. 13, e N. Vaccal-luzzo, Fra donne e poeti nel tramonto della Serenissima [lettere del Pindemonte], Catania, 1930, p. XXI e 249. (101) Molmenti, Carteggi casanoviani, II, 95. Lo Zaguri accompagnò poi il bailo anche nella visita al sultano, e dice di aver redatto della cerimonia una relazione che fu assai apprezzata (ibid., 98). Minori successi ebbe lo Zaguri col bel sesso di Pera, e se ne lamentava col Casanova (ibid., 98 seg.). (102) «Am 16 dieses [febbraio 1794] gab der venezianische Baylo zum zweitenmal während unsers Aufenthalts einen Ball, auf dem es sehr glänzend hergieng. Zwar gaben die ändern Herren des diplomatischen Corps mehrere Bälle als er; aber dafür weiss dieser die seinigen viel glänzender zu machen. Zu diesem Glanze trägt auch noch der schöne Saal im venezianischen Palais, der etwas sehr reizendes und theatralisches in seiner form hat, viel bei » (Reimer, Reise der Russisch-Kaiserlichen Ausserordentlichen Gesandtschaft an die Othomanische Pforte im Jahr 1793, parte II, Pietroburgo, 1803, p. 189). 348