178 - Facciata principale del palazzo di Venezia (stato attuale). il palazzo dopo quasi cinquant’anni di occupazione austriaca: esso ci appare sostanzialmente corrispondente, nelle linee della facciata e nella forma generale, a quello che era nel 1781 all’epoca del bailo Memmo (46). Come dopo il 1797, il 1805 ed il 1814 l’edificio aveva seguito le sorti di Venezia, così poteva ritenersi — ed il governo di Vienna lo temeva — che colla liberazione di Venezia nel 1866 anch’esso venisse in possesso dell’Italia. Ma ciò non avvenne: in un articolo addizionale alla convenzione austro-francese del 24 agosto di quell’anno, l’Austria si faceva confermare dalla Francia la proprietà dei palazzi di Venezia in Roma ed in Costantinopoli, ciò che dovette essere accettato anche dal plenipotenziario italiano in un protocollo annesso al trattato di pace italo-austriaco, sottoscritto a Vienna il 3 ottobre successivo (47). Questa disposizione ferì profondamente i patriotti italiani che risiedevano a Costantinopoli, dove molti profughi politici trovarono rifugio durante il periodo del risorgimento (48). Secondo si narra tuttora nella nostra colonia, uno di tali profughi, l’avvocato milanese Ludovico Loschi, avrebbe clamorosamente protestato contro la mancata restituzione del palazzo, scrivendo 373