5- N.° 71 Serenissimo Principe, Oltre il debbito cui mi sono risservato nell’umilissimo mio disp.° n.° 60 di ubbidire a Vostra Serenità colle commandate informazioni circa i titoli publici sopra i fondi di questa casa Bailaggia, mi stimola a non più differirle l’impegno accennato nel disp.° medesimo di mettere a piedi dell’Ecc.mo Senato le istanze estese nella carta n.° 1, che in originale sarà unita alle presenti. Facendomi al primo capo, come si sa che da secoli alloggiarono in questa casa i ministri della Ser.ma Rep.ca, così oscuro n’è il vero principio. Egli è disceso di lontano sino a giorni nostri, ed una pittura antica estratta dalle rovine all’occasione dello ristauro e fabbriche alzate dal fu Ecc.™3 Sig.r Cav.r Dolfìn di gloriosa raccordanza, mostra un monumento sin dal 1546. Per diligenze usate nelli registri di questi ufficij, si trovano spese per il Bailaggio sin nel 1638, e perciò assieme ad affìtti si veggono pagamenti ed un saldo nell’anno 1671 per la summa di piastre 829, computati i tempi addietro, che furono di guerra, e sempre in ragione di piastre 200 annue ad una Sig.ra Gioia Saivaga, riconosciuta in quel tempo per la padrona dello stabile, le ragioni del quale sono in presente divise in terzo. Nella scarsezza delle memorie, oltrecchè manca assolutamente il primo contratto di affittanza, che non si sa se temporanea o perpetua, meno possono ben accertarsi i termini del medesimo recinto, notabilmente ristretti, per quanto viene asserito, dalle usurpazioni dei vicini. Ciò forse averà data occasione al fu Ecc.my Sig.r Proc.r Amb.r Estr.° Soranzo nel 1702 di procacciare ricovero alla propria famiglia coll’acquisto di una picciola casa e poco terreno contiguo, quale chiuse poi dentro lo recinto del Bailaggio. Per tale acquisto, coi publici beneplaciti, vedesi sborsata la summa de reali 640, e per convenienti rispetti servì agli atti necessari ne’ fori turchi il nome di Francesco Testa, il solo allora possessore ; nè altri acquisti de’ fondi per conto publico compariscono nè antichi nè recenti. Tolta la porzione aggiunta dalla venerata memoria del fu Ecc.mo Proc.r Soranzo, di che ho parlato, in tutto il resto che passa sotto nome di Bailaggio riconosciuto per padrone è il Testa e compagni, e verso di questi furono fin oggi prat-ticati i pagamenti nelle misure mai alterate di piastre 200 per anno. Per ciò spetta a fabbriche, se pur ve ne fossero state, allorché dentro di questo recinto vi fecero tabernacolo i Baili, non resistendo agl’anni, nonché ai secoli, per la sua costruzione, le case in questo paese, è cosa certa che meno vi rimarebbero le reliquie. Tutte quelle però che essistono in presente, sono prezzo de’ publici dispendi, che saranno sempre inevitabili per tenerle in piedi e ripararne di tempo in tempo i danni. Con tutto questo (passando al secondo punto riguardante la supplica di Testa e Compagni) facendo essi cedere al suolo le fabbriche, proffessano ragione sopra tutte quelle chiuse dentro il recinto, a risserva della picciola sopra il fondo dal fu Ecc.m0 Proc.r Soranzo acquistata. Anno così dichiarato allor che per il fu Ecc.mo Sig.r Cav.r Dolfin furono eccitati a sostenere le rovine della casa cadente. Dissero di non essere mai stati 401 26