per divertimento e delitia » (26). Ma tale acquisto non doveva aver luogo che nel secolo successivo. In quest’ epoca vi è anche traccia dell’ intenzione di acquistare tre casette situate dirimpetto al bailaggio (27). A sua volta il nuovo bailo Giovanni Morosini ottenne pure dal senato l’autorizzazione di riparare la casa bailaggia. Anche il bailo G. B. Donà, poco dopo il suo arrivo nel luglio 1681, fece eseguire lavori al palazzo e tra l’altro rifare in gran parte il ballatoio che lo circondava (28). Qualche altra interessante notizia sul palazzo viene data dal cronista Antonio Benetti, giovane di lingua al seguito del Donà, che così descrive l’arrivo di questo bailo alla casa di Pera : « Pervenuta Sua Eccellenza co’ suoi quasi alla terza parte della prefata strada di Pera, ci abbattemmo in un’antica porta, che s’apre alla discesa verso il palazzo, che serve a’ Baili di residenza. A questa era atteso da alcuni delle guardie del Bailaggio, staffieri e altre genti dell’Eccellenza Civrano Bailo precessore, e quanto più ci avanzavamo calando il declive della strada si vedevano altri della stessa corte secondo il loro grado disseminati. Stava su la porta del palazzo l’Eccel-lenza predetto attendendo Sua Eccellenza Donado che, subito giunta e da cavallo immediate smontata, vicendevolmente s’incontrarono entrambi, passando insieme scambievoli tratti di civiltà e cortesia. Ricevutasi dal nuovo Eccellentissimo Bailo la mano all’ingresso, ascesi coll’equipaggio dell’uno e dell’altro la scala, entrarono nella camera dell’audienza dove, lasciati soli da nobili e segretarij, versarono in molti discorsi concernenti i loro qualificati maneggi. Terminate le reciproche istruttioni, l’Eccellentissimo Bailo Donado riaccompagnò, tenendo sempre la mano fino alla porta del palazzo, Sua Eccellenza Civrano, precorso dalle due famiglie, il quale si portò subito in una casa contigua (29>, solita servir d’alloggio a tali Ministri, che hanno il loro tempo ultimato » (30). Questa descrizione ci offre alcuni particolari utili per la storia del palazzo. Essa accenna all’antica porta che si trovava sulla sommità della Strada del Bailo (l’attuale Via delle Poste), della quale sarà fatta più ampia menzione nel capitolo successivo, ed alla grande porta che precedeva il palazzo stesso ; menziona la scala esistente sulla facciata principale di quest’ultimo, la quale conduceva alle sale più importanti del primo piano, disposizione questa che fu mantenuta, sebbene in forme leggermente diverse, come ci apparirà da disegni delle epoche successive, non solo fino alla caduta della repubblica ma fino ad epoca recente, anche durante il periodo dell’occupazione austriaca ; ricorda infine l’esistenza di una casa vicina dove erano soliti di alloggiare i baili che avevano terminata la loro missione, in attesa del momento di partire per Venezia. I documenti amministrativi relativi al palazzo, che abbiamo finora ripor- 154