mercanti fiorentini e veneziani, con grande numero di torce, sino alla sala prescelta nella quale erano state preparate le mense. Egli fu ivi ricevuto dal bailo dei fiorentini e dal capo della loro compagnia, ed accompagnato ad una estremità della sala dove prese posto al tavolo d’onore col detto capo della compagnia, il bailo fiorentino ed Alvise Gritti, figlio del doge. Agli altri lati della sala stavano tutti i veneziani, vari personaggi turchi, tutti i gentiluomini peroti ed alcuni ragusei e greci ; in una sala vicina presero posto circa duecento donne perete (48), invitate pure alla festa: i presenti sommavano insieme a trecento. Il pranzo fu ricco di vivande, con cervi, caprioli, pavoni, pernici e dolciumi in abbondanza. Terminato il convito, che durò quattro ore, e levate le mense, vennero alcune donne turche, con abiti stretti ed attillati, le quali, dopo suoni e 18 - P. Coeck: Donne di Pera (sec. XVI). canti, cominciarono a ballare (Particolare), con « gesti et modi tanto lassivi che faceano liquefar i marmi ». Fecero poi un lungo ballo le donne perete. Dopo le danze incominciò lo spettacolo. Si presentò anzitutto una giovane riccamente vestita, accompagnata da due vecchi e da due pastori, la quale narrò cantando la sua triste storia, lamentandosi perchè i due vecchi la tenevano rinchiusa consumando inutilmente i suoi anni, cosicché temeva che la morte l’avrebbe colta senza aver prima gustato i piaceri del mondo. La fanciulla cominciò poi a ballare, ripetendo la sua narrazione con i gesti della danza, sul finire della quale « si apresentò una morte, la qual tirando con la falze nel megio [mezzo] del ballo, cascò a la giovinetta tutti li vestimenti et li suoi capelli d’oro et romase morta ignuda ». Così terminò il primo atto. 5i