69 - Dopo l’udienza, l’ambasciatore assiste all’uscita delle milizie dal serraglio (sec. XVIII). « Dio perdoni ai Maltesi e Fiorentini — esclamava nella sua relazione il bailo Alvise Contarmi nel 1641 — i quali con li loro corsi ma con debolissime prede or nel golfo di Settelia (51) or nell'Arcipelago e talvolta molto vicino ai Castelli (52) ancora, pizzicando sì ma poco o nulla offendendo, stuzzicano, irritano ed obbligano i Turchi per necessaria difesa a quell’applicazione al mare che senza questi continui eccitamenti obliterata avriano » (53). Questa trama di incidenti si svolgeva sul consueto sfondo delle ambizioni di conquista, ancora non esauste, dei turchi i quali anzi trovavano in essi un pretesto ed un incentivo per i loro appetiti. L’isola di Candia era specialmente presa di mira, desiderando i turchi togliere ai veneziani e poter disporre essi stessi di un dominante punto di appoggio per il controllo e la sicurezza del Mediterraneo, ed i baili non mancavano di segnalare ripetuta-mente tale minaccia e di invocare provvedimenti di difesa : « guardandosi i Turchi dattorno — notava ad es. Simeone Contarmi nel 1612 — non veggono nè la più vicina nè la più facile impresa, che quella degli Stati di Vostra Serenità » i54) ; e Cristoforo Valier precisava nel 1615 : « dicevano [i turchi] che 166