fu perciò la disillusione e l’ira del gran visir quando si avvide che questa speranza era priva di fondamento e che Venezia era bensì disposta a qualche concessione per ristabilire la pace ma non a cedere il regno di Candia : all’ambasciatore fu allora ordinato di lasciare immediatamente Costantinopoli. Il Cappello aveva potuto compiere il suo viaggio senza grandi difficoltà e, sotto la condizione che non avrebbe abusato della libertà accordatagli, aveva ottenuto di poter risiedere nell’ordinaria casa dei baili a Pera e di fare e ricevere visite. Ma la situazione si mutò quando, dopo due udienze col primo visir, questi gli ingiunse di lasciare subito la capitale dove era arrivato da appena sei giorni. La brusca partenza deH’ambasciatore non doveva però costituire che l’inizio delle sue disavventure perchè appena giunto ad Adrianopoli, sulla via del ritorno, egli fu fermato e trattenuto colà prigioniero. Lasciamo raccontare al Cappello stesso come si svolsero questi avvenimenti : « ritornato a casa la notte stessa ultima delle mie angustie in quella città, — egli scrive da Adrianopoli dopo aver narrato il secondo colloquio avuto col gran visir, — ritrovatala tutta circondata da giannizzeri e sorvagì con ordini sempre più rigorosi di non lasciar uscir nè entrare alcuno, andavo pensando col segretario come in quelle angustie di tempo et di luogo et rigori espressi et rissoluti si potessero, sopravenendo il dì, frenar questi empiti; fatto giorno vennero repplicati sempre più gli ordini del Bassà, per commissioni espresse del Re, che dovessi subito partire. Mi andavo schermendo col-l’attender in questo caso il comandamento per il camino et li carri ordinati dal Bassà per questo effetto. Intanto... sopravvenne uno di questi due chiaus che hora mi accompagnano, con nuovo bugiardi [decreto] del primo Visir con ordine che quando io immediate non parti mi facesse poner in un cocchio et mi conducesse a Ponte piccolo, ove mi saria stato mandato il commandamento, et che restasse la famiglia per riponer le robbe soppra i carri che se ne venivano. Convenni pertanto a montar nel mio cocchio accompagnato da due servitori, un chiaus et 95 - Interrogatorio del bailo Soranzo nella prigione di Rumeli Hissar. uj} gÌcinnÌZZ6rO 6t pOF- 194