mano, perchè serviva a dimostrare come la pace con la Porta fosse precaria, in balia di continui incidenti, e potesse esser mantenuta soltanto con incessanti sacrifizi ed umiliazioni. Tali incidenti, che con visir più moderati erano stati spesso risolti senza grandi difficoltà, venivano altra volta, come sotto il governo di Karà Mustafà, volutamente creati o artificialmente ingranditi per giungere a strappare a ministri e mercanti stranieri elevate contribuzioni: queste erano le cosidette «avanie», che sono menzionate così frequentemente nelle relazioni dei visitatori del Levante. Alle stesse estorsioni era sottoposta la trattazione degli affari, piccoli e grandi, tra i rappresentanti esteri e la Porta: talvolta occorreva negoziare, e comperare, perfino la concessione di un’udienza da parte del visir. Gli incidenti non erano naturalmente limitati ai ministri veneti, chè anzi l’epoca del gran visir Karà Mustafà è particolarmente ricca di analoghi avvenimenti per ciò che concerne numerosi altri rappresentanti stranieri, come l’ambasciatore di Francia Noin-tel, quello d’Inghilterra Finch, gli agenti di Ragusa, il residente d’Olan-da Colyer, quello di Genova, ecc. (102). Specialmente noto tra altri è il cosidetto « affare del sofà », originato nel 1677 dalla pretesa del visir di far sedere nelle udienze i rappresentanti stranieri in un posto più basso di quello ove egli si trovava. Tale esigenza, che feriva l’amor proprio dei ministri esteri ed il prestigio dei principi da essi rappresentati, determinò una serie di agitazioni che durarono alcuni anni, specialmente tra il visir e gli ambasciatori di Francia Nointel e Guilleragues, con il consueto accompagnamento di insulti, violenze ed esborsi (103). Dopo il richiamo del Donà la repubblica non elesse altro bailo, ma si limitò ad inviare in Turchia il segretario Giovanni Cappello, (già segretario dell’ambasciatore A. da Molin), il quale, dopo l’adesione di Venezia alla lega, comunicò alla Porta che era stato esonerato dalla carica e chiese il permesso VIAGGI A COSTANTINOPOLI GIO: BATTISTA D O N A D O SENATOR VENETO Spedito Bailo alla Porta Ottomana l’Anno iiSo. Sua permanenza,e ritorno iti Patria nel iss*. Offeritati colta raccolta delle più curtofe Nettile dal fu Dottor ANTONIO BENETTI, E dati in luee dal Dottor FRA NOSCO MARIA PAZZAGLIA. PARTE SECONDA. DEDICATI *41 Sereniftìmo Vrincipt GIO GASTONE DI TOSCANA. IN VENEZIA , M DC LXXXVIII. __Per Andrea Polctti. A IP Inicgn a dell’Italia, àSan Marco. CcnLiciax.» dt’SHpirirri, e trimlcgtt. Frontespizio della relazione del viaggio del bailo Donà. 220