(u2) Delib. io ottobre 1722, ove si parla di 20 reali al mese d’affitto. (U3) Per la spesa di 300 reali, cfr. delib. 27 giugno e 5 dicembre 1739; 500 reali sono menzionati da F. Venier e A. da Lezze nel loro disp. 27 novembre 1748, n. n, F. 202, e da F. Fo-scari nel disp. 17 dicembre 1757, n. 10-20, F. 208, e 550 piastre nella delib. 27 aprile 1765. Il Foscari aveva preso in affitto una casa a Buyukderè che era stata abitata anche da Andrea da Lezze. (u4) 800 piastre sono menzionate nel disp. Ruzzini-Giustinian 15 febbraio 1767 (m. v.), n. 13, F. 213, e nel disp. Memmo 14 maggio 1781, n. 131-20, F. 222. (U6) 1000 piastre sono menzionate nei disp. Memino-Garzoni 26 ottobre 1781, n. 4, F. 223; Zulian-Garzoni 25 novembre 1785, n. 6, F. 226 (lo Zulian prese in affitto la stessa casa che era stata occupata dal Garzoni); N. Foscarini 8 novembre 1788, n. 7-20, F. 231; F. Foscari 8 gennaio 1792 (m. v.), n. 8-2°, F. 238 (il Foscari prese in affitto la casa già abitata dal Foscarini). (116) Allo scopo di far fronte a tali opere veniva normalmente accordata, per ogni nuova casa presa in affitto, la somma di circa 200 piastre, ma talvolta occorreva una somma maggiore. Verso la fine del secolo la spesa normale salì a più di 400 piastre. Era poi consuetudine di fare dono di due vesti al « subascì » del villaggio. (u7) A questa sua incerta e spiacevole situazione si riferisce il Memmo nella lettera pubbl. dal Molmenti (Carteggi casanoviani, I, 180). (11S) Questi dev’essere quel « negoziante inglese molto vecchio per nome Mr. Barker » incontrato dal Sestini presso l’ambasciatore inglese nel giugno 1778 (Sestini, Lettere, già cit., VII, 54). Lo stesso Sestini, parlando in altra opera di Buyukderè, rileva specialmente, tra le case fornite dei giardini più belli, quelle del Barker e del Hübsch (Opuscoli, già cit., p. 11). (119) Disp. del segretario G. M. Giacomazzi 1 dicembre 1780, F. 221 (il segretario scriveva per incarico del bailo ammalato), e disp. A. Memmo 30 aprile e 14 maggio 1781, n. 127 e 131-20, F. 222. Il Memmo corrispose al Testa la somma di 600 piastre, occorrenti a quest’ultimo per prendere a sua volta in affitto un’altra casa per la sua famiglia, e si assunse l’obbligo di fare eseguire vari lavori alla casa Testa, che era stata recentemente costruita e non era ancora del tutto terminata. (12°) J. M. Tancoigne, Voyage à Smyrne ecc., II, Parigi, 1817, p. 114. Vari altri viaggiatori del sec. XVIII e XIX, come il Dallaway, il Pertusier ed il Liidemann, notano il fasto e l’etichetta, a sfondo politico, che regnava a Pera. Quest’ultimo ad es. scrive sul principio del sec. XIX, e la sua descrizione può riferirsi anche alle epoche precedenti: «Nirgends wird die Etikette strenger beobachtet, als hier. Besucht der englische Gesandte einmal den französischen, so besteigt er eine grosse, vergoldete Gondel, der ein Ruderschiff mit seinem gesammten Gesandtschaftspersonal, seinen Secretairs, Dienern, Ehrenwachen und Janitscharen folgt, und alles dies, um nur wenige Schritte bis zu dem Hotel seines Collegen zurück zu legen. Mit eben dem Pomp steigt der russische Gesandte an der Spitze eines Gefolges von fünfzig Personen zu Pferde, um den vierzig Schritt von ihm entfernt wohnenden schwedischen Geschäftsträger in feierlichen Aufzuge zu besuchen. Hat einer dieser Diplomaten einmal eine unerwartete Conferenz mit dem Reiseffendi, dem Grossvezier, oder gar eine Audienz bey dem Grosshern selbst, so geräth ganz Pera und Galata in Bewegung. Man critisirt den Zug, die Kleidung ; spottet über den zu grossen Aufwand, tadelt die zu grosse Einfachheit, und setzt alle Triebräder in Bewegung, um zu erforschen, wovon bey der Conferenz die Rede gewesen sey, was gesprochen, was geantwortet sey und wie man sich begrüsst habe» (W. von Lüdemann, Stambul oder Constantinopel wie es ist, Dresda, 1827, p. 158). (m) Disp. 16 luglio 1770, n. 107, F. 214. (m) 11 Memmo abitava allora nella villa Barker. (123) « Devono guardare tutto il recinto del Serraglio — scrive il Bonaugurio a proposito del servizio dei ’’bostangì,, in tempo di pace — e formarne la guardia esterna; hanno la custodia di tutti i luoghi di delizia del Gran Signore, la coltivazione dei suoi giardini ; sono li remiganti di tutte le barche del Serraglio ; hanno anche il crudele offizio di dare li tormenti ai rei, o voluti rei » (Bonaugurio, op. cit., p. 31). (124) Si continuava così nell’abitudine, che abbiamo già visto seguita nella prima metà del secolo, di trasferire nel villaggio di S. Dimitri i portalettere quando qualcuno di essi era colpito dalla peste. Un altro caso del genere è segnalato sulla fine del 1787 (disp. G. Zulian 15 gennaio 1787 (m. v.), n. 157, F. 227). (125) Disp. Memmo 2 settembre 1780, n. 97, F. 221, da Buyukderè. 351