L’istituzione di una scuola di tal genere era stata presa in considerazione dal senato già sulla fine del ’600 (cfr. i documenti pubbl. da B. Cecchetti su L’insegnamento del turco e dell'arabo in Venezia, in «Rivista Orientale», a. I, fase. 11, Firenze, 1 gennaio 1868). Una delle prime deliberazioni relative è del 5 settembre 1676. Sui drag., cfr. anche la già cit. «Miscellanea di storia ven.-trid. », II, 1926, p. 94 seg. (13) Altri membri del bailaggio sono ricordati, come abbiamo visto, tra i prigionieri al castello delle Sette Torri assieme al Franceschi nel 1715. Lo Zaguri menziona nel 1789 il matrimonio del dragomanno Navone con una Donà, al quale assistette il bailo Foscarini (Molmenti, Carteggi casanoviani, II, 100). Sulla fine del sec. XVIII, maestro dei giovani di lingua era il dragomanno Giov. Maria Ma-scellini. Molti documenti ed informazioni sui dragomanni e sui giovani di lingua, che furono oggetto di grandi cure da parte del governo veneziano fino alla caduta della repubblica, sono contenute nelle B. 297 e 318 dell’Arch. proprio del Bailo all’Arch. di Stato di Venezia, e nella già cit. B. 3503 tra i mss. Cicogna del Museo Civ. di Venezia. Col Vendramin si trovavano pure un coadiutore del ragionato (stipendiato da quest’ultimo), il cavallerizzo, il medico, il chirurgo, il teologo, il cappellano, 8 giannizzeri, 3 « kapigì » (che dovevano essere adibiti al palazzo, alla casa di campagna ed alla porta sulla Strada del Bailo), un guar-diafuoco e 6 addetti alle portantine, oltre al consueto numeroso personale inferiore. Nella casa di campagna vi era inoltre una persona addetta ai caicchi, la quale disponeva, quando occorrevano, di 10 rematori turchi (disp. Vendramin 16 settembre e 1 ottobre 1797, F. 243, ed elenco allegato al disp. Herbert Rathkeal 10 gennaio 1798, n. 1, contenente l’indicazione degli stipendi ed assegni percepiti da ciascun impiegato). (14) A seguito dei rappresentanti veneziani, riteniamo opportuno indicare anche quelli austriaci dal 1791 al 1918, ed italiani dopo l’armistizio, perchè anch’essi ebbero occasione di abitare nel palazzo o di interessarsi ad esso. I nomi dei rappresentanti austriaci sono tolti dal Jahrbuch des k.u.k. Auswärtigen Dienstes, Vienna, 1917. Le date indicate per essi, come pure per i rappresentanti italiani, sono quelle di nomina. 427