CONTE L. F. MARSILI letto nutrito della più varia cultura, insigne nelle lettere e nelle scienze. A lui che fu segretario dell’Acca-demia, si deve la compilazione della sua storia. 1 Con questi uomini — con i più vecchi più viva, meno famigliare con i più giovani — ebbe amicizie il Marsili, il quale e per la nobiltà dei natali e per la vita stessa delle armi ed anche per la varietà della sua dottrina e per la superiorità che gli anni e la sua opera e, sopra tutto, la natura gli davano, era come circondato da una aureola di stima e di rispettoso ossequio. Ma non solo con essi il Marsili aveva dimestichezza di rapporti, ma con numerosi altri scienziati nostri e stranieri, e ciò che faceva l’Accademia degli Inquieti non rimaneva entro la breve cerchia delle mura cittadine, ma per la notorietà ed il valore di coloro che la formavano usciva da Bologna ed andava lontano, onde più d’un’Accademia straniera — ad esempio quella di Montpellier — chiese di essere in comunicazione con gli Inquieti bolognesi: il Marsili, in fondo, era il buon propagatore della nobile attività di essi. Scorrendo i lunghi volumi in cui o per argomento o per data sono radunate le lettere ricevute dal Marsili o da lui spedite, noi troviamo i più chiari nomi nei campo delle scienze: Roberto Boyle, l’illustre fisico inglese, G. Domenico Cassini, l’astronomo chiamato dal Colbert a Parigi, Hans Sloane, G. Cristoforo Einmart, G. Paolo Wùrffbeim, il Fleischmann, il Velser, il Rit-ter, il Fontenelle, l’abate Bignon sono i nomi che più spesso ricorrono nel suo epistolario, i quali dimostrano quanto fosse intensa l’attività del Marsili nel legare in- 1 Storia dell’Accademia Clementina. - Bologna, 1739, 2 volumi in-4. * 99 -