MARIO LONGHENA grapperemo intorno ad alcuni argomenti i fatti più importanti della vita marsiliana, sì che nulla di notevole sfugga e tutto ciò che è degno di ricordo ancor più luminosamente appaia. * * * Nel 1682 il Marsili entrava come soldato nell’esercito imperiale: era allora imperatore Leopoldo I, e sotto di lui e sotto i suoi predecessori del ramo di Stiria erano stati assai frequenti gli assoldamenti di giovani stranieri, specialmene di nobili italiani: da Orazio Pic-colomini e da Raimondo Montecuccoli al principe Eugenio è tutt’una serie di eccellenti ufficiali nostri andati a prestar servizio sotto le bandiere imperiali. E questo o era determinato dalla consuetudine o da un motivo più forte : l’Austria era lo stato che dava maggior sicurezza a chi animato da una fede profonda si dispone ad offrire i suoi servigi, di utilizzarne l’opera a fini in nulla toccanti la religione, e tanto meno si poteva mettere in dubbio che fosse spiacevole al pontefice che suoi sudditi prendessero le armi a difesa dellTmpero, specialmente in quegli anni in cui questo era tenuto in pericolo dalle continue minaccie del Turco sempre avanzante. Accolto nelle schiere dei volontari di cui era generale il Conte Enea Caprara — un altro bolognese — che aveva le sue truppe scaglionate lungo il Vag, passò subito dopo a prestar servizio nella guarnigione della piazza di Giavarino. Allora l’Austria era in pace con i Turchi, ma non v’era tuttavia pace ai confini dell’impero: gli Ungheresi erano divisi in due partiti ed uno di questi, che