CONTE L. F. MARSILI riodo non abbiamo documenti abbondanti, appare non eccessiva l’ammirazione del Veress per questo modesto contributo del Marsili alla conoscenza topografica della città. La conquista della capitale dell’Ungheria non arresta la marcia degli imperiali, anzi questa prosegue l’anno dopo — il 1687 — fino alla conquista della Schiavonia e della Transilvania. Il M. non milita più sotto le bandiere del principe di Baden — sono già cominciate le invidie dei cortigiani, mal tolleranti che un uomo non ancora trentenne abbia raggiunto sì alto grado, e ciò che maggiormente suscitava il malvolere loro, sia tenuto in sì alto conto da essere chiamato nei più alti consigli e consultato con tanta riguardosa stima nelle circostanze più gravi —, ma passa sotto il comando del duca di Lorena, a cui si uniscono anche le truppe guidate dal duca di Baviera. E con il duca di Lorena il M. si trova a suo agio, che il suo valore è appieno riconosciuto, e d’altra parte riconosce lealmente le alte virtù del suo generale e la sua abilità come uomo d’arme e come guidatore di eserciti. L’impresa non riuscita di Essegg, la battaglia un po’ al sud di Mohacz, fra questa città e Siklós, in cui il Turco fu del tutto sbaragliato, sono come la necessaria preparazione all’invasione della Schiavonia e della Transilvania, fatte contemporaneamente. Il M. prende parte solo alla seconda che è compiuta in persona dal duca di Lorena: a Claudiopoli, cioè a Klausenburg o Ko-lozsvar, presa quasi senza colpo ferire, il duca ottiene la sottomissione intera della regione da parte dei capi dei vari stati. Prima ancora che quell’anno finisca, assiste al blocco di Agria (Eger) e vi assiste quasi come privato; ma sic- ~ 27 ~ I