MARIO LONGHENA Neppure il dolore che a lui davano le ferite toccate nella disgraziata avventura occorsagli, lo distolse dal lavoro scientifico, che per lui era il compenso che si concedeva dopo le fatiche politiche e le laboriose trattative per la pace. In una casetta rallegrata dal verde di un giardino attendeva a completare ed a far aggiunte alla lettera pubblicata nel 1681, con le nuove misure prese, con le esperienze nuove fatte, stendeva nuovi piani e si disponeva a compiere i diversi capitoli dell’opera sul canale di Costantinopoli — opera che divisa in vari capitoli è ancora manoscritta, e che il Marsili, 3 come dichiara nella prefazione all’ istoria fisica del mare, avrebbe fusa con la lettera del 1681, pubblicata, se le molte occupazioni non glielo avessero impedito. Ma ciò che non à potuto veder la luce, del pari è venuto alla conoscenza degli studiosi, che il Marsili à logicamente tutte le osservazioni fatte nel mare davanti a Costantinopoli utilizzate nella sua histoire de la mer, e l’esperienza là fatta à messa a disposizione nelle esplorazioni posteriori. Ed il Marsili non si dissimula che egli è divenuto buon conoscitore del mare anche attraverso, anzi attraverso quelle due -— distanti •— campagne talassografiche nel Bosforo, e perciò, davanti alla pubblicazione dell’opus maius, che l’altra comprende, per lo meno, nelle sue basi scientifiche e nelle scientifiche con- 3 Si veda il ms. 94 dove sono raccolte le memorie che riguardano il Canale di Costantinopoli, dove oltre al Compendio della Descrittione del Bosforo Thrasico di P. Gyllio sono molti fascicoli riferentisi a questo braccio di mare ed il materiale per una completa sua storia. - 240 -