MARIO LONGHENA breve cerchia cittadina e dall’Italia ed aveva la solenne approvazione di un’istituzione di fama assicurata, e cominciarono i rapporti dotti, gli scambi di lavori scientifici, di libri, di relazioni e di memorie. E questa propaganda fuor d’Italia dell’istituto bolognese obbligava la città che aveva concorso alla sua erezione e la sosteneva con il suo danaro a non venir meno alla stima ed all’ammirazione che l’estero poneva in esso, continuando a dare aiuti di denaro e simpatia viva. Da Londra il Marsili si porta in Olanda ed anche qui lo conduce il desiderio di raccogliere materiale ed attirare favore al suo Istituto: a Leida stringe viva amicizia col Boerhaaven, chimico di fama europea, e da lui ottiene conforto e sollecitazioni per stampare l’opera sua sul mare, e per di più una lusinghiera prefazione a quest’opera che è tutt’ un elogio alla sua attività di studioso del mare; ad Amsterdam riesce ad introdursi nella Società olandese delle Indie e ad ottenere di poter prelevare dai magazzini di detta compagnia quelle merci orientali che possono essere di utilità ai gabinetti dell’istituto, e le gentili maniere del Marsili e la nobiltà dello scopo fanno sì che egli per poco danaro abbia un materiale prezioso ed interessante. Per di più ad Amsterdam fa un contratto — il contratto porta la data del 16 marzo 1723 — con gli stampatori e librai olandesi per cui ad essi cedeva il manoscritto dell’opera sua Danubiale e ne riceveva in compenso casse di libri vari. Riportiamo la sua parola che appare nell’istrumento di donazione — che le raccolte di merci indiche e le casse di libri il M. donò al Senato di Bologna, perchè 122 -