MARIO LONGHENA mente e si completavano, e solo conoscendoli nella loro continuità, attraverso i due elementi, era possibile dar di essi un giudizio sicuro. Gli strati terrestri non si fermavano là dove la terra ferma cessa, ma continuavano, uguali e con gli stessi caratteri, di sotto al mare, sì che questo presentava, al suo fondo, note non dissimili da quelle che offriva la terra non ricoperta dalle acque. La vita vegetale ed animale che si muove sulla terra, se è di forme e di modi un po’ lontana da quella del mare, sostanzialmente non diversifica da essa, e merita la varietà della vita marina di essere studiata, perchè anche per mezzo di essa si può concepire nella sua totalità la vita. Quindi non visione particolare e limitata, ma vasta quant’è vasta la terra, non separata in piani, ma riunita insieme e sintetica. Ma anche ciò che oggi è emerso della terra e lontano dal mare, anche ciò che pare non avere alcun rapporto con esso, non è veramente distantissimo dall’elemento liquido, perchè in esso si riscontrano fenomeni che avvicinano i due elementi e attestano le loro vicendevoli relazioni, quali molti animali già viventi nel mare pietrificati. Onde anche la terra emersa mostra aver avuto contatti con il mare, sì che è necessario supporre condizioni passate assai disuguali dalle presenti e mescolanze fra i due elementi, non tali quali a noi mostra la terra oggi. E le coste del mare che non furon sempre quali ora le vediamo, ma furono meno inoltrantisi nel mare, e l’opera dei fiumi che portano sempre, con lena che nessuna cosa interrompe o diminuisce, materiale vario, ci dicono che il mutamento continua e forse non è destinato a cessare. - 300 -