MARIO LONGHENA giovare a concludere che ugual modo tiene la natura nella produzione degli insetti, servendosi solo di piante differenti. Altre osservazioni fa su altre grane che ebbe a notare nella pianta, poi elenca le esperienze fatte per determinare le sostanze di cui è fatto il succo della grana, e da ultimo conclude che la sua composizione la fa adatta ad essere usata in medicina. Anche altre grane forse — questa ipotesi mette avanti il M. — possono essere adoperate in medicina, e cita, come esempio, quelle dell’olmo e della rosa selvatica; poi ricorda due altri generi di Kermes, due varietà della cocciniglia, della prima delle quali dubita se trattisi di un insetto o di una grana di natura del tutto vegetale. Tale è in breve sunto il contenuto della lettera, a legger la quale si ha la stessa impressione che a scorrere ciò che i libri di oggi dicono su questo utilizzabile insetto. Lo stesso campo di diffusione sulla stessa pianta 0 su piante consimili, uguale il tempo della sua utilizzazione, lo stesso il metodo di preparazione, identici gli usi, nella tintoria ed in medicina: solo diversa è la varietà dei corpi con cui la chimica insegna di mescolarlo per cavarne differenti prodotti e solo un po’ diverso è il modo di comportamento dell’insetto rispetto al suo nido, chè il M. ci descrive la mosca — così la chiama — come liberamente moventesi e come solo istintivamente disposta a deporre le uova sulla quercia, 1 libri moderni affermano che l’insetto nato dalle uova attaccate alla pianta non si muove dai ramoscelli a cui sta di continuo attaccato. Terzo lavoro che vogliamo passare in rassegna è quello - 294 ~