CONTE L. F. MARSILI *1 €■ s ~ Marsili sia tale da indurre il competente a fermarcisi un po’, benché come generale non sia stato di troppo superiore alla media; ha avuto qualche successo di non grandi proporzioni e nulla più. Fu più fortunato e più sicuro plenipotenziario nell’applicazione di articoli di trattati di pace, perchè appunto qui potè valersi delle sue conoscenze geografiche ed offrire i risultati de’ suoi studi sul terreno. I capitoli preliminari, che sono appunto i capitoli storici, prendono le cose un po’ dall’alto: da Alessandro il Grande; ma ben presto egli lo lascia e passa a stabilire da quali genti siano derivati i Turchi che poi formarono sì vasto impero. Ed egli pensa che i Tartari siano i progenitori dei Turchi e che questi Tartari altro non siano che Sciti costretti prima a ritirarsi fra monti aspri e scesi poi nelle pianure conquistando. Da essi è disceso Gengis-khan, da essi vennero valorosi capitani, e, stando alle loro storie, se i paesi che li accolsero non li avessero corrotti, avrebbero dato sovrani a tutti gli stati d’Europa. Di questi Tartari il M. dà l’ordinamento, dopo averne fatto le lodi per la vita semplice, per il desiderio vivo di gloria, per l’attenzione con cui curano le cose della famiglia e dello stato. Uno dei distretti del gran corpo della Tartaria è quello detto Turchestan; di qui vennero i Turchi, che sono Tartari, cioè appartenenti alla vasta e potente stirpe, e furono abitatori di terre oltre il mar Caspio verso oriente. Primo morzar o capo di questi fu Erdegrul — l’Er-togrul della storia — da cui poi venne Osman, che fu il vero padre della gente ottomana. 14. - Conte L. F. Marsili. ~ 193 -