CONTE L. F. MARSILI ripetono, e ciascun fenomeno sottopone all’analisi acuta ed al ragionamento più rigoroso. Le rive ed il materiale che su di esse ributta il mare, le acque, il lor colore, la loro composizione chimica, la loro temperatura, i loro movimenti vari, e poi gli esseri che vivono dentro le acque; tutto forma oggetto del suo studio. A Cassis si trattiene fino al 1708, fino a quando la tema che armi nemiche s’accostino agli stati del Pontefice non induce questi ad affidare alle sicure mani del Marsili la difesa e la fortificazione de’ suoi domini. E il Marsili a malincuore lascia ciò che non può dargli dolori ma solo vivo conforto e largo compenso. La storia fisica del mare aveva cominciato a stenderla, ma era ancor lungi dal suo compimento. Altre due volte rivedrà il tranquillo lido di Cassis, ma per breve tempo si tratterrà la prima volta —• nel 1709 — e solo per meglio fare alcune osservazioni e ripetere alcune esperienze, volendo dar l’ultimo perfezionamento — il che significa che verso la fine di quell’anno era già quasi a compimeiito l’opera — ai suo lavoro; ed assai più tardi, quando l’histoire phy-sique aveva già visto la luce e quando la sua salute era fortemente scossa, nel 1728. Aveva già varcato i 70 anni ed in lui non era spento l’amore per il conoscere: in questa sua forte vecchiaia ad maiora mirava la sua mente: con più il mare di per sè, ma il mare come mezzo per assalire il problema vasto dell’organica struttura della terra. E che subito dopo la penultima gita a Cassis egli ponesse se non il « si stampi », almeno il punto fermo all’ultimo periodo della sua storia fisica del ri: are, lo dicono e la pubblicazione di un « Breve ristretto del - 243 -