MARIO LONGHENA torno a sè ed agli uomini che con lui vivevano spiritualmente l’attenzione dei centri detti d’Europa. Ma la laboriosità del Marsili anche in altro campo si era esercitata ed assai proficuamente, pur quando le cure della milizia avrebbero potuto rivolgere ad altro i suoi sforzi. Sembrerebbe quasi che i germi del piano che fra breve egli dichiarerà di voler attuare fossero remoti nel suo animo ed avessero cominciato fino da allora a dar un segno di vita. Fin dal 1702 il Marsili nel suo palazzo di via d’ A-zeglio aveva fatto costrurre a sue spese una Specola, cioè un osservatorio astronomico, ed aveva ad essa preposto un giovane studioso di matematiche e di astronomia; il giovane — Eustachio Manfredi — gli era stato proposto dal canonico Trionfetti che alla domanda del Marsili risponde con la lettera già citata del 22 nov. 1701, 2 indicando quali studiosi crede adatti al com pito delle osservazioni nella specola marsiliana. Ma c’è ancor di più e di meglio. Il Marsili, durante i suoi viaggi in terre straniere, durante le sue soste in città e campagne lontane, per i suoi rapporti con uomini di scienza e con uomini autorevoli, aveva potuto raccogliere materiale numeroso e vario, minerali, vegetali, animali, libri, e tutti gli oggetti accuratamente aveva spedito a Bologna, dove in casa sua a poco a poco s’era formato un museo, quel museo che il Trionfetti ordinava via via e, per concessione generosa del Marsili, utilizzava ampiamente e metteva a disposizione degli studiosi. C’è ima lettera di A. Vallisneri che dice tutta 2 Alcune lettere inedite del gen. L. F. Marsili al Canonico Lelio Trionfetti per la fondazione dell’istituto delle Scienze di Bologna. - Bologna, Sassi, 1849 pp. 18-19. - 100 ~