CONTE L. F. MARSILI dall’una forma all’altra. Anche il terreno ad ondulazione è abilmente rappresentato, tanto che tenendo la carta un po’ a distanza dall’occhio si vede dove comincia e si nota la differenza di livello fra esso e il terreno uguale. Per la profondità del fiume, linee correnti — in numero di due o tre — lungo le sponde, dividono lo spazio fra le due rive in tre parti: c’è la parte della corrente maggiore che è la più profonda e ci sono le parti laterali che segnati da tali linee indicano minore profondità. Tutte le carte sono graduate: ogni grado è diviso in minuti primi e lungo i margini corrono bianchi e neri i piccoli spazi rispondenti al minuto. In ogni carta è una scala lineare: mancano, tranne che nella carta d’insieme, le leggende. Pili delle altre interessanti per il maggior numero dei simboli, sono le mappe dei tratti del Danubio presso Vienna, presso a Budapest e nelle vicinanze delle Porte di Ferro: meriterebbero essere confrontate con le altre carte loro coeve ed anche con quelle più recenti: certo sono a tutte superiori per esattezza e per eleganza. Ed i disegni, a colori, che ancor si conservano nella Biblioteca Universitaria, nei mss. 31-37 e nel ms. 45 sono più belli di queste fresche riproduzioni da rami. Il M. nel Prodromus, forse pensando che qualcuno potesse sospettare che le tortuosità fossero disegnate « calamo sine lege errante » o « adscititii ornamenti gratia » avverte che le « flexuras fluminis » tutte le à determinate per mezzo della bussola, e che anche le cateratte, i vortici, il restringersi e l’allargarsi delle rive non sono segnate ad occhio e croce, ma dopo misurazioni e dopo aver fissato la loro direzione rispetto ai punti cardinali. -173-